Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 6404 del 22/11/2012
Penale Ord. Sez. 7 Num. 6404 Anno 2013
Presidente: GRASSI ALDO
Relatore: SAVANI PIERO
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
1) D’OPPIDO PIETRO N. IL 24/09/1966
avverso la sentenza n. 2703/2011 CORTE APPELLO di MILANO, del
26/10/2011
dato avviso alle parti;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIERO SAVANI;
Data Udienza: 22/11/2012
IN FATTO E DIRITTO
Con la sentenza in epigrafe la Corte d’appello di Milano ha confermato la sentenza emessa in data 23 novembre 2010 dal locale Tribunale, appellata da D’OPPIDO Pietro, dichiarato responsabili dei delitti di lesioni aggravate e violenza privata, commessi il 22 febbraio 2007.
Propone ricorso per cassazione l’imputato che lamenta vizio di motivazione sulla responsabilità
per erronea valutazione delle emergenze processuali.
Osserva il Collegio che le censure prospettate con il ricorso sono inammissibili in quanto generiche e tendenti a sottoporre al giudizio di legittimità aspetti attinenti alla ricostruzione del fatto e
all’apprezzamento del materiale probatorio rimessi all’esclusiva competenza del giudice di merito e già adeguatamente valutati sia dal Tribunale che dalla Corte d’appello.
Nel caso in esame, difatti, entrambe le pronunce hanno osservato che la prova dei fatti ascritti agli imputati riposava nella testimonianza della persona offesa, la cui credibilità è adeguatamente
e sufficientemente argomentata, anche con riferimento ai riscontri testimoniali e documentali con
riferimento alla certificazione medica delle lesioni.
All’inammissibilità del ricorso consegue, ai sensi dell’art. 616 C.P.P., la condanna del ricorrente
al pagamento delle spese del procedimento e — per i profili di colpa correlati all’irritualità dell’impugnazione — di una somma in favore della Cassa delle ammende nella misura che, in ragione delle questioni dedotte, si stima equo determinare in E. 1.000,00#.
P.Q.M.
La Corte dichiara inammissibili i ricorsi e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali ed al versamento di C. 1.000,00# in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in Roma il 22 novembre 2012.