Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 6271 del 12/12/2012


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Penale Sent. Sez. 3 Num. 6271 Anno 2013
Presidente: MANNINO SAVERIO FELICE
Relatore: SARNO GIULIO

SENTENZA

sul ricorso proposto da:
1) PEREZ FAUSTO YOEL N. IL 05/02/1983
2) MEJIA CONTRERAS FELIX N. IL 21/02/1968
3) CONTRERAS DELSIDO JOSE N. IL 12/12/1950
avverso la sentenza n. 3965/2011 CORTE APPELLO di MILANO, del
21/11/2011
visti gli atti, la sentenza e il ricorso
udita in PUBBLICA UDIENZA del 12/12/2012 la relazione fatta dal
Consigliere Dott. GIULIO SARNO

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott.
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che ha concluso per
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Udito, per la parte civile, l’Avv
Uditi difensor Avv.

– P-D U-Ae-

Data Udienza: 12/12/2012

Ritenuto in fatto
Perez Fausto, Mejia Contreras Felix e Contreras Delsido Josè propongono ricorso per
cassazione avverso la sentenza in epigrafe con la quale la corte di appello di Milano
ha confermato quella resa in data 24 aprile 2011 dal GUP del tribunale di Corno che
aveva condannato gli imputati alla pena di giustizia per il reato di cui agli articoli 110
del codice penale 73 d.p.r. 309/90 per concorso nella detenzione a fine di spaccio di
una partita di cocaina del peso di grammi 350 rinvenuta nella cantina di un
appartamento in uso alla famiglia Contreras ed altresì di detenzione a fine di spaccio
di grammi 2 della medesima sostanza che i primi due trasportavano a bordo di una
vettura.
L’operazione, come si rileva dalla sentenza di appello, è scaturita da una
perquisizione nella cantina dell’abitazione dei Contreras a seguito di telefonate giunte
alla centrale operativa dei carabinieri con cui si segnalava l’arrivo di un corriere dalla
Spagna con tre chili di cocaina e dai servizi di appostamento in esito ai quali era stata
notata una vettura con a bordo il Perez e Mejia Contreras mentre veniva avvicinata da
un tossicodipendente che si dava alla fuga ed il Mejia che all’atto dell’intervento dei
carabinieri cercava di disfarsi di un involucro contenente cocaina del peso di 2 g della
stessa qualità di quella rinvenuta nella cantina.
Stando alle motivazioni della sentenza di appello, Contreras Delsido Josè confermava
di essere connivente e collaboratore, seppure “forzato” degli altri trafficanti. Il Meja
veniva invece ritenuto responsabile dei giudici di appello tenuto conto della condotta
osservata dagli agenti ed in special modo del tentativo di disfarsi dell’involucro
contenente una piccola dose di stupefacente alla vista dei carabinieri.
Il Perez, dopo aver formulato i motivi di ricorso, eccependo violazione di legge vizio
di motivazione in ordine alla ritenuta responsabilità per l’attività di spaccio e di
importazione della cocaina, ha fatto pervenire in data 25/10/2012 rinuncia al ricorso.
Il Mejia ed il Delsido Contreras eccepiscono invece in questa sede:
il primo: la violazione di legge ed il vizio di motivazione contestando che la condotta
finalizzata a disfarsi dell’involucro contenente una piccola dose di stupefacente
rappresenti prova sufficiente per l’attività di spaccio. Censura inoltre il mancato
riconoscimento dell’attenuante del comma 5 dell’articolo 73 d.p.r. 309/90 assumendo
trattarsi di modica quantità ed, inoltre, l’eccessività della pena inflitta ritenuta
sproporzionata rispetto ai fatti contestati.
Il secondo contesta invece che inopinatamente giudici di merito hanno confermato la
sua responsabilità senza tener conto delle dichiarazioni dallo stesso rese secondo cui
egli non sapeva ciò che stesse accadendo nella cantina che non era pertinenza
esclusiva del ricorrente il quale peraltro lavorava regolarmente fuori casa tutto il
giorno; e senza tener nemmeno conto delle dichiarazioni a discolpa degli altri
coimputati che si sono accusati della vicenda. Anch’egli contesta poi la
determinazione della pena e l’applicazione in misura ridotta della diminuzione per le
attenuanti generiche.
Considerato in diritto.
I ricorsi sono inammissibili.

Il Perez ha, come detto, rinunciato al ricorso, comunque inammissibile in quanto
incentrato su censure di merito.
Analogo rilievo va fatto con riguardo al contenuto dei motivi di ricorso proposti da
Mejia Contreras Felix e Contreras Delsido Josè Josè.
Per quanto concerne il primo, infatti, osserva il Collegio che oltre ai servizi di
appostamento, è stato logicamente ritenuto indicativo della partecipazione
dell’imputato alla più vasta contestazione di coinvolgimento nella importazione
dell’intero quantitativo rinvenuto nella cantina dell’abitazione di Contreras Delsido
Josè il rinvenimento dei 2 g di cocaina sulla considerazione della identità di
composizione della sostanza rinvenuta. Inoltre risultanoe correttamente richiamate le
dichiarazioni di Contreras Silverio — anch’egli coinvolto nella vicenda – il quale
aveva specificato che i rivenditori di cocaina di Barcellona erano stati segnalati
proprio dal Mejia e che quest’ultimo gli aveva insegnato a confezionare capsule di
cocaina con l’utilizzo di uno speciale macchinario presente nella casa dei Contreras.
Tali argomentazioni consentono altresì di ritenere validamente esclusa, stando ai
principi enunciati dalle sezioni unite di questa corte, l’attenuante dell’articolo 73
comma 5 rientrando in tale fattispecie solo ipotesi di minima offensività penale della
condotta, deducibile sia dal dato qualitativo e quantitativo, sia dagli altri parametri
richiamati dalla disposizione (mezzi, modalità, circostanze dell’azione), con la
conseguenza che, ove uno degli indici previsti dalla legge risulti negativamente
assorbente, ogni altra considerazione resta priva di incidenza sul giudizio. (Sez. U,
Sentenza n. 35737 del 24/06/2010 Rv. 247911).
Ed anche sul trattamento sanzionatorio e sulla riduzione in misura inferiore al terzo di
essa per le attenuanti generiche le considerazioni finiscono per essere incentrate sul
merito della determinazione correttamente motivata.
Si appalesano di merito anche i rilievi di Contreras Delsido nella cui cantina è stato
rinvenuto lo stupefacente avendo i giudici di appello logicamente ritenuto che la tesi
della costrizione sostenuta dall’imputato rappresentasse una mera allegazione
difensiva sfornita di supporto probatorio e smentita tra l’altro dalla accertata
contiguità del padrone di casa con gli altri soggetti partecipi al traffico.
Anche in questo caso inoltre i rilievi sulla pena si articolano su censure di merito
trattandosi di episodio ritenuto logicamente grave, né appare censurabile in questa
sede – attenendo anch’essa al merito della valutazione – la decisione di non concedere
nel massimo la diminuzione di pena per le attenuanti generiche.
Alla inammissibilità dei ricorsi consegue ex art. 616 c.p.p. la condanna del ricorrenti
al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle
ammende che per il Perez, in quanto rinunciante, si stima equo determinare in euro
500 e per gli altri due imputati, in ragione delle questioni dedotte, si stima equo
determinare invece in euro 1.000 per ciascuno di essi.
P.Q.M.
La Corte Suprema di Cassazione
Dichiara inammissibili i ricorsi e condanna i ricorrenti al pagamento delle spese
processuali e della somma di euro 1.0~ejia Contreras Felix e Contreras Delsido
Josè e di euro 500 Perez Fausto in favore della cassa delle ammende.

Roma, 12.12.2012

Il Consigliere estensore

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