Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 6152 del 15/10/2013
Penale Ord. Sez. 7 Num. 6152 Anno 2014
Presidente: VECCHIO MASSIMO
Relatore: BARBARISI MAURIZIO
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
ABBRUZZESE FRANCESCO N. IL 04/07/1974
avverso l’ordinanza n. 2961/2011 GIUD. SORVEGLIANZA di
L’AQUILA, del 09/11/2012
dato avviso alle parti;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MAURIZIO
BARBARISI;
Data Udienza: 15/10/2013
CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE – Settima Sezione penale
Osserva
1. — Con ordinanza deliberata in data 9 novembre 2012, il Magistrato di Sorveglianza di rigettava il reclamo avanzato nell’interesse di Abruzzese Francesco in relazione a al provvedimento dell’Amministrazione carceraria di assegnazione alla sezione riservata della Casa Circondariale di L’Aquila.
2. — Avverso il citato provvedimento ha interposto ricorso per cassazione A-
3. — Il ricorso ki-mpanWestazieate..ii~temik deve essere dichiarato inammissiittaa•U ttotco,to avVtioo
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3.1. Trattasi per vero, quella impugnata, di decisione Interna dell’Amministra-
zione carceraria resa ai meri fini organizzativi della complessa gestione della popo-
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lazione carceraria per cui, in quanto tale, è mero atto amministrativo non suscettibile di violare diritti soggettivi del detenuto né di essere sindacabile in sede giurisdizionale.
4. — Alla dichiarazione di inammissibilità del ricorso consegue di diritto la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e, in mancanza di elementi atti ad escludere la colpa nella determinazione della causa di inammissibilità
(Corte Cost. sent. n. 186 del 2000), al versamento a favore della Cassa delle Ammende di una sanzione pecuniaria che pare congruo determinare in C 1.000,00
(mille), ai sensi dell’art. 616 cod. proc. pen.
per questi motivi
dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle
spese processuali e al versamento della somma di C 1.000,00 (mille) in favore della
Cassa delle Ammende.
Così deciso in Roma, in camera di consiglio, il 15 ottobre 2013
Il Pre idente
bruzzese Francesco chiedendone l’annullamento.
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