Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 5648 del 15/12/2015
Penale Ord. Sez. 7 Num. 5648 Anno 2016
Presidente: CAMMINO MATILDE
Relatore: RAGO GEPPINO
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
OBILA FATIMA N. IL 10/10/1970
SERRANI UMBERTO N. IL 20/05/1967
avverso la sentenza n. 2058/2014 CORTE APPELLO di MILANO, del
14/10/2014
dato avviso alle parti;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GEPPINO RAGO;
Data Udienza: 15/12/2015
Lo 6
1. Con sentenza in data 14/10/2014, la Corte di Appello di Milano
confermava la sentenza pronunciata in data 02/10/2013 con la quale il
tribunale della medesima città aveva ritenuto OBILA Fatima e SERRANI
Umberto responsabili, fra !latro, del delitto di cui agli artt. 633-639
(occupazione di una casa di proprietà del Comune di Milano).
del proprio difensore, ha proposto un unico ricorso per cassazione
deducendo la violazione dell’art. 54 cod. pen. per non avere la Corte
riconosciuto la sussistenza dello stato necessità (stato di gravidanza
della Obila).
3. Il ricorso è manifestamente infondato.
Pacifici i fatti, la Corte territoriale ha correttamente applicato il
principio di diritto secondo il quale, nella fattispecie, non era ravvisabile
lo stato di necessità in ciò adeguandosi alla costante e consolidata
giurisprudenza di questa Corte di legittimità
(ex plurimis
Cass.
8724/2011) che, in questa sede, va ribadita non essendo stati
prospettati argomenti tali da poter portare alla rimeditazione della
problematica.
Alla declaratoria di inammissibilità consegue, per il disposto
dell’art. 616 c.p.p., la condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese
processuali, nonché al versamento in favore della Cassa delle Ammende
di una somma che, ritenuti e valutati i profili di colpa emergenti dal
ricorso, si determina equitativamente in C 1.000,00 ciascuno
P.Q.M.
DICHIARA
inammissibile il ricorso e
CONDANNA
i ricorrenti al pagamento delle spese processuali e ciascuno della somma
di C 1.000,00 in favore della Cassa delle Ammende
Roma 15/12/2015
IL PRESIDENTE
(Dott.ssa Matilde Cammino)
IL CONSIGLI RE EST.
(Dott. G. Ra
2. Avverso la suddetta sentenza, entrambi gli imputati, a mezzo