Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 50767 del 21/12/2015
Penale Sent. Sez. 6 Num. 50767 Anno 2015
Presidente: AGRO’ ANTONIO
Relatore: PAOLONI GIACOMO
SENTENZA
sul ricorso di
DI SILVIO Francesco, nato a Cassino (FR) il 08/03/1963,
avverso la sentenza del 24/04/2014 della Corte di Appello di Roma;
esaminati gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
udita la relazione del consigliere Giacomo Paoloni;
udito il pubblico ministero in persona del sostituto Procuratore generale Maria
Francesca Loy, che ha chiesto dichiararsi l’estinzione del reato per prescrizione.
FATTO E DIRITTO
Con la decisione indicata in epigrafe la Corte di Appello di Roma ha confermato
la sentenza del Tribunale di Cassino, con cui Francesco Di Silvio è stato riconosciuto
colpevole del reato di evasione dal regime cautelare degli arresti domiciliari.
Avverso la predetta sentenza di appello il Di Silvio ha proposto, per mezzo del
difensore, ricorso per cassazione, deducendo vizi di motivazione in punto di
accertamento del reato nonché in punto di determinazione della pena.
Il ricorso non appare affetto da cause di inammissibilità.
Nondimeno il reato ascritto al ricorrente, pur computando nel relativo calcolo la
sospensione del relativo termine di cui agli artt. 157 e 161 c.p. (pari a due mesi),
risulta estinto per prescrizione. Evenienza da cui discende la necessità di immediata
Data Udienza: 21/12/2015
declaratoria di tale causa di non punibilità (art. 129 co. 1 c.p.p.), non emergendo ex
actis in termini di evidenza la possibilità di pervenire a una decisione più favorevole
all’imputato per gli effetti di cui all’art. 129 co. 2 c.p.p. In vero i dedotti motivi di
censura, anche se in ipotesi fossero fondati, condurrebbero ad un annullamento della
sentenza impugnata con rinvio al giudice di merito per un nuovo giudizio, così
indebitamente procrastinandosi l’esito del procedimento.
P. Q. M.
annulla senza rinvio la sentenza impugnata perché il reato è estinto per
prescrizione.
Così deciso in Roma il 21 dicembre 2015
Il consigliere estensore
Il Presidente
La Corte di Cassazione