Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 50125 del 12/11/2013


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Penale Sent. Sez. 6 Num. 50125 Anno 2013
Presidente: DE ROBERTO GIOVANNI
Relatore: DE AMICIS GAETANO

SENTENZA

sul ricorso proposto da:
RICORIO SIMONA N. IL 25/04/1979
avverso l’ordinanza n. 488/2009 CORTE APPELLO SEZ.DIST. di
TARANTO, del 01/03/2012
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GAETANO DE AMICIS;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott.
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Data Udienza: 12/11/2013

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FATTO e DIRITTO

2. La ricorrente deduce la violazione dell’art. 606, comma 1, lett. b) e lett. e), c.p.p.,
in relazione all’art. 585, comma 1, lett. c), c.p.p., atteso che la Corte d’appello non ha
valutato che l’estratto contumaciale le era stato notificato dai Carabinieri della
Stazione di Talsano in data 6 febbraio 2009, con la conseguenza che i termini previsti
dalla legge erano stati perfettamente rispettati, poiché l’atto di appello era stato
depositato il 2 marzo 2009, e la Corte, pertanto, avrebbe dovuto emettere il decreto
di citazione a giudizio in grado d’appello, e non l’impugnata ordinanza di
inammissibilità.
3. Il ricorso è inammissibile, in quanto l’avviso di deposito e l’estratto dell’impugnata
ordinanza, come risulta dalla relativa attestazione della Cancelleria della Corte
d’appello di Lecce, sono stati notificati al difensore il 12 settembre 2012 ed
all’imputata il 29 settembre 2012, mentre il ricorso è stato da quest’ultima proposto il
17 ottobre 2012, ossia oltre il termine di quindici giorni indicato dall’art. 585, comma
1, lett. a), c.p.p., per proporre validamente impugnazione.
4. Alla declaratoria di inammissibilità del ricorso consegue, ex art. 616 c.p.p., la
condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in
favore della Cassa delle ammende che, in relazione alle questioni dedotte, si stima
equo determinare nella misura di euro cinquecento.

P.Q.M.
dichiara inammissibile il ricorso e condanna la ricorrente al pagamento delle spese
processuali e della somma di euro 500,00 in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in Roma, lì, 12 novembre 2013
Il Consigliere estensore

1. Simona Ricorio ha proposto personalmente ricorso per cassazione avverso la
ordinanza emessa dalla Corte d’appello di Lecce – sezione distaccata di Taranto – il 1°
marzo 2012, che dichiarava la inammissibilità dell’impugnazione proposta nel suo
interesse avverso la sentenza di condanna pronunciata nei suoi confronti dal Tribunale
di Taranto in data 12 maggio 2008, che la dichiarava colpevole del reato di cui all’art.
385 c.p., condannandola alla pena di otto mesi di reclusione.

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