Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 49801 del 27/09/2013


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Penale Sent. Sez. 5 Num. 49801 Anno 2013
Presidente: OLDI PAOLO
Relatore: DEMARCHI ALBENGO PAOLO GIOVANNI

SENTENZA

sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D’APPELLO DI
CATANZARO
nei confronti di:
CICERO DOMENICO N. IL 28/07/1957
PERNA SANTO FRANCESCO N. IL 05/05/1955
avverso il decreto n. 95/2011 CORTE APPELLO di CATANZARO, del
09/11/2012
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO GIOVANNI
DEMARCHI ALBENGO;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott.

Data Udienza: 27/09/2013

RITENUTO IN FATTO

1.

Il procuratore generale della Repubblica presso la corte d’appello di

Catanzaro propone ricorso per cassazione contro il decreto della predetta
corte che, in accoglimento dell’appello proposto da Cicero Domenico e
Perna Santo Francesco (terzo interessato), ha revocato il decreto del
tribunale di Cosenza che disponeva la confisca dei beni immobili nella

2.

Secondo il Procuratore Generale il decreto impugnato è viziato da

violazione di legge per travisamento per omessa valutazione di una
prova; in particolare, sostiene il Procuratore Generale che la corte non
abbia considerato il contenuto delle conversazioni ambientali del 17
gennaio 2007, in cui il Perna dichiara di avere ricevuto una forte somma
di denaro dal Greco (sodale della cosca riferibile al Cicero), conferendo
pertanto certezza dimostrativa all’ipotesi accusatoria, già recepita in
primo grado dal tribunale di Cosenza.
3.

La Banca popolare del mezzogiorno, quale soggetto mutuante,

titolare di ipoteca sui beni oggetto di confisca, si è costituita in giudizio
chiedendo il rigetto del ricorso.
4.

Il Procuratore generale della Corte di cassazione, dr. Gioacchino

Izzo, ha concluso per iscritto chiedendo accogliersi il ricorso.

CONSIDERATO IN DIRITTO

1. Il ricorso è inammissibile. Occorre ricordare che il sindacato di
legittimità sui provvedimenti in materia di prevenzione è limitato alla
violazione di legge e non si estende al controllo dell'”iter” giustificativo
della decisione (Sez. 6, n. 35044 del 08/03/2007, Bruno, Rv. 237277);
solo in caso di totale assenza della motivazione vi è violazione di legge,
ma nel caso in esame la Corte d’appello di Catanzaro ha giustificato la
propria decisione con un ragionamento logico, approfondito e dettagliato,
pertanto non sussumibile nell’ipotesi di motivazione inesistente o
meramente apparente.
2. Ne consegue che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile.

p.q.m.
1

disponibilità di Cicero Domenico, ordinandone la restituzione allo stesso.

Dichiara inammissibile il ricorso.

Così deciso il 27/09/2013

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