Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 49232 del 07/10/2013


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Penale Ord. Sez. 7 Num. 49232 Anno 2013
Presidente: BEVERE ANTONIO
Relatore: SABEONE GERARDO

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:
GUENTER ERWIN MANZ N. IL 16/09/1951
STATELLO GAETANO N. IL 15/07/1958
avverso la sentenza n. 4092/2011 CORTE APPELLO di PALERMO,
del 31/05/2012
dato avviso alle parti;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GERARDO SABEONE ;

Data Udienza: 07/10/2013

RITENUTO IN FATTO

che con l’impugnata sentenza la Corte di Appello di Palermo ha

sostanzialmente confermato, rimodulando la pena, la sentenza di prime cure che
aveva condannato Manz Guenter Erwin e Statello Gaetano per il reato di
bancarotta fraudolenta patrimoniale;

entrambi gli imputati, a mezzo del comune procuratore, denunciando una
mancanza di motivazione riguardo alla mancata concessione delle attenuanti
generiche.
CONSIDERATO IN DIRITTO

– che i ricorsi vanno dichiarati inammissibili, siccome costituiti soltanto da un
del tutto generico richiamo alla mancanza di motivazione, senza la benché
minima indicazione circa le specifiche ragioni per le quali, nel caso in esame,
detto vizio dell’impugnata decisione sarebbe da ritenere esistente; con riguardo
al diniego della concessione delle attenuanti generiche, trattasi di doglianza che,
per un verso, passa del tutto sotto silenzio la pur esistente motivazione offerta
sul punto dalla Corte territoriale e, per altro verso, non contiene alcuna
indicazione circa le specifiche ragioni che avrebbero dovuto dar luogo alla chiesta
concessione;
– che la ritenuta inammissibilità dei ricorsi comporta le conseguenze di cui
all’articolo 616 cod.proc.pen., ivi compresa, in assenza di elementi che valgano
ad escludere ogni profilo di colpa, anche l’applicazione della prescritta sanzione
pecuniaria, il cui importo stimasi equo fissare in euro mille;
P. T. M.

La Corte, dichiara inammissibil:t i ricorsi e condanna ciascun ricorrente al
pagamento delle spese processuali e della somma di euro 1.000,00 in favore
della Cassa delle Ammende.

Così deciso in Roma, il 7 ottobre 2013.

– che avverso detta sentenza hanno proposto ricorso per cassazione

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