Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 48593 del 25/09/2013


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Penale Ord. Sez. 7 Num. 48593 Anno 2013
Presidente: D’ISA CLAUDIO
Relatore: MASSAFRA UMBERTO

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:
SCIALABBA MARCO N. IL 12/06/1984
avverso la sentenza n. 687/2011 TRIBUNALE di SALUZZO, del
27/01/2012
dato avviso alle parti;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. UMBERTO
MASSAFRA;

Data Udienza: 25/09/2013

Osserva
Propone impugnazione (erroneamente denominata appello ma correttamente qui
trasmessa avendo ad oggetto una sentenza inappellabile ex art. 593, 3 0 comma
c.p.p.) il difensore di fiducia di Scialabba Marco avverso la sentenza emessa in data
27.1.2012 dal Giudice monocratico del Tribunale di Saluzzo che condannava il
predetto alla pena di C 2.300,00 di ammenda per il reato di guida senza patente
perché revocatagli di Cuneo.
Deduce d’aver agito per forza maggiore essendosi posto alla guida dell’auto per

dolor all’altezza dello sterno.
Il ricorso è inammissibile essendo la censura mossa non consentita nella presente
sede, in quanto, oltre a prospettare circostanze che non si rinvengono nella sentenza
impugnata, concerne la ricostruzione e la valutazione del fatto nonché
l’apprezzamento del materiale probatorio, profili del giudizio rimessi alla esclusiva
competenza del giudice di merito, che ha fornito una congrua e adeguata
motivazione, immune da censure logiche, perché basata su corretti criteri di
inferenza, espressi in un ragionamento fondato su condivisibili massime di
esperienza.
Alla declaratoria di inammissibilità del ricorso consegue, a norma dell’art. 616 c.p.p.,
la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma, che
si ritiene equo liquidare in C 1.000,00, in favore della cassa delle ammende, non
ravvisandosi assenza di colpa in ordine alla determinazione della causa di
inammissibilità.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese
processuali e della somma di Euro 1.000,00 in favore della Cassa delle Ammende.
Così deciso in Roma, il 25.9.2013

recarsi dal padre che lo aveva chiamato per farsi portare in Ospedale, accusando

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