Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 46368 del 16/10/2013


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Penale Sent. Sez. 2 Num. 46368 Anno 2013
Presidente: ESPOSITO ANTONIO
Relatore: GALLO DOMENICO

SENTENZA
Sul ricorso proposto dal Procuratore della Repubblica di Cosenza e di Paola
nei confronti di
Guaglianone Natale, nato a Scalea il 19/12/1936
avverso l’ordinanza 23/4/2013 del Tribunale per il riesame di Cosenza;
Sentita la relazione della causa fatta dal consigliere Domenico Gallo;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale,
Luigi Riello, che ha concluso per l’annullamento con rinvio;
Udito il difensore, avv. Sergio Sangiovanni del foro di Cosenza che ha
concluso per l’inammissibilità del ricorso del P.M.;

RITENUTO IN FATTO

1.

Con

ordinanza in data 23/4/2013, il Tribunale di Cosenza,

accogliendo l’istanza di riesame avanzata nell’interesse di Guaglianone
Natale, indagato per il reato di cui agli artt. 633 e 639 cod. pen., revocava
il decreto del Gip di Paola, emesso in data 4/3/2013, con il quale era stata
disposto il sequestro preventivo di un’area sita nel Comune di Scalea con i
manufatti ivi insistenti.

2.

Il Tribunale riteneva insussistenti gli estremi del reato di invasione di
1

Data Udienza: 16/10/2013

terreni essendo il possessore e i suoi aventi causa entrati legittimamente
nel possesso del fondo di cui al Lotto n. 91 in virtù di precedenti atti di
concessione dell’Agenzia del Demanio.

3.

Avverso tale ordinanza propone ricorso il Pubblico Ministero deduce

mancanza e manifesta illogicità della motivazione per non avere il Tribunale
ritenuto sussistente l’elemento materiale del reato di invasione di terreni ed

estremi del reato.

CONSIDERATO IN DIRITTO

1.

Il ricorso è inammissibile per un duplice ordine di motivi: è tardivo

ed è basato su motivi non consentiti nel giudizio di legittimità.

2.

Per quanto riguarda il primo profilo è sufficiente rilevare che

l’ordinanza impugnata è stata depositata e comunicata in data 24/4/2013,
mentre il ricorso risulta depositato in data 14/5/2013, cioè dopo la
scadenza dei 15 giorni prevista dall’art. 581, comma 1, lett. a) per
impugnare le decisioni adottate in Camera di Consiglio.

3.

Quanto al secondo profilo, occorre premettere che secondo

l’orientamento espresso dalle Sezioni Unite di questa Corte, “In tema di
riesame delle misure cautelari reali, nella nozione di violazione di legge per
cui soltanto può essere proposto ricorso per cassazione a norma dell’art.
325 c.p.p., comma 1, rientrano la mancanza assoluta di motivazione o la
presenza di motivazione meramente apparente, in quanto correlate
all’inosservanza di precise norme processuali, ma non l’illogicità manifesta,
la quale può denunciarsi nel giudizio di legittimità soltanto tramite lo
specifico e autonomo motivo di ricorso di cui all’art. 606 c.p.p., lett. e)”
(Cass. Sez. Un. sent. n. 5876 del 28/1/2004 dep. 13/2/2004 rv 226710.).
Ancora più recentemente, questa Corte ha ribadito che:
“Il ricorso per cassazione contro ordinanze emesse in materia di sequestro
preventivo o probatorio è ammesso solo per violazione di legge, in tale
nozione dovendosi comprendere sia gli “errores in iudicando” o “in
procedendo”, sia quei vizi della motivazione così radicali da rendere
l’apparato argomentativo posto a sostegno del provvedimento o del tutto

2

eccepisce che il proseguimento dell’occupazione invito domino integra gli

e

mancante o privo dei requisiti minimi di coerenza, completezza e
ragionevolezza e quindi inidoneo a rendere comprensibile l’itinerario logico
seguito dal giudice.” (Cass. Sez. 5, Sentenza n. 43068 del 13/10/2009 Cc.
(dep. 11/11/2009 ) Rv. 245093).

3.

Nel caso di specie la motivazione del provvedimento impugnato non

è né del tutto mancante, né apparente. Al contrario la motivazione del

seguito dal Tribunale per il riesame per pervenire alle conclusioni assunte
ed è coerente con gli arresti giurisprudenziali di questa Corte in tema di
elemento materiale del reato di invasione di terreni. In proposito si
richiama, da ultimo, l’arresto di questa Sezione che ha ribadito che il reato
di invasione di terreni o edifici non è configurabile laddove il soggetto,
entrato legittimamente in possesso del bene occupato, prosegua
nell’occupazione contro la sopraggiunta voJontà dell’avente diritto (Cass.
Sez. 2, Sentenza n. 5585 del 01/12/2011 Ud. (dep. 14/02/2012 ) Rv.
251804).

P.Q.M.

Dichiara inammissibile il ricorso.
Così deciso, il 16 ottobre 2013

Il Consigliere estensore

Il P

provvedimento impugnato consente di ricostruire il percorso argomentativo

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