Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 43683 del 17/06/2013
Penale Ord. Sez. 7 Num. 43683 Anno 2013
Presidente: FERRUA GIULIANA
Relatore: SAVANI PIERO
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
GRECO GIUSEPPE N. IL 23/09/1986
avverso la sentenza n. 159/2012 TRIB.SEZ.DIST. di GIARRE, del
09/11/2012
dato avviso alle parti;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIERO SAVANI;
Data Udienza: 17/06/2013
IN FATTO E DIRITTO
Con la sentenza in epigrafe il Tribunale di Catania, Sezione distaccata di Giarre, applicava a
GRECO Giuseppe, a norma degli artt. 444 e 448 C.P.P., la pena concordata con il Pubblico Ministero in ordine al delitto di tentato furto pluriaggravato in concorso, commesso il 5 novembre
2009.
Propone ricorso per cassazione l’imputato che deduce difetto di motivazione sull’entità della pena.
Osserva il Collegio che il ricorso appare manifestamente infondato, atteso che il Tribunale, nell’applicare la pena concordata, non è incorso in alcuna violazione della legge in punto di determinazione della pena (cfr. Sez. un., c.c. 24 marzo 1990, Borzaghini), conformandosi del resto interamente al trattamento sanzionatorio condiviso dalle parti, del quale ha espressamente riconosciuto la congruità. Mentre l’imputato che abbia chiesto l’applicazione di una determinata pena
non può dolersi della entità della pena da esso stesso sollecitata né della complessiva adeguatezza del trattamento concordato evocando apprezzamenti di fatto non suscettibili di autonoma considerazione in sede di legittimità.
All’inammissibilità del ricorso consegue, ai sensi dell’art. 616 C.P.P., la condanna del ricorrente
al pagamento delle spese del procedimento e — per i profili di colpa correlati all’irritualità dell’impugnazione — di una somma in favore della Cassa delle ammende nella misura che, in ragione delle questioni dedotte, si stima equo determinare in E. 1.500,00#.
P.Q.M.
La Corte dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali ed al versamento di e. 1.500,00# in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in Roma il 17 giugno 2013.