Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 38308 del 10/07/2018


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Penale Ord. Sez. 7 Num. 38308 Anno 2018
Presidente: PETRUZZELLIS ANNA
Relatore: CRISCUOLO ANNA

ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
GATTO ARTURO nato a NAPOLI il 14/02/1985

avverso la sentenza del 31/01/2018 della CORTE APPELLO di NAPOLI
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere ANNA CRISCUOLO;

Data Udienza: 10/07/2018

Motivi della decisione

Ne chiede l’annullamento per vizio di motivazione, non risultando superate le
contraddizioni circa l’effettività del domicilio ove il Gatto era tenuto a scontare la misura
cautelare, atteso che il controllo venne eseguito presso l’abitazione ove risiedono i genitori e non
si è tenuto conto dell’autorizzazione al lavoro di cui l’imputato beneficiava, avendo i giudici
ritenuto tale dato ininfluente per essersi il controllo svolto all’alba.
Il ricorso è inammissibile per genericità, in quanto ripropone censure già formulate in
appello, disattese dalla Corte territoriale con motivazione puntuale ed esaustiva con la quale il
ricorrente non si confronta, limitandosi a ribadire le stesse censure.
Contrariamente all’assunto difensivo, i giudici hanno escluso l’esistenza di dubbi sul
luogo di esecuzione della misura in base alle precise dichiarazioni dell’operante, che aveva svolto
precedenti controlli allo stesso indirizzo, corrispondente a quello indicato nel certificato
anagrafico, dove l’imputato viveva con i genitori, apprendendo dal padre dell’imputato
dell’assenza del figlio.
Con argomentazione logica ed incensurabile i giudici hanno altresì, escluso la rilevanza
dell’autorizzazione al lavoro concessa all’imputato, atteso che il controllo avvenne alle ore 04.30
del mattino ed in assenza di una specifica allegazione difensiva, l’orario risultava incompatibile
con una ordinaria attività di lavoro esterna.
Alla declaratoria di inammissibilità dell’impugnazione consegue la condanna del
ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle
ammende, equitativamente determinata in euro tremila.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese
processuali e della somma di euro tremila in favore della cassa delle ammende.
Così deciso, il 10 luglio 2018

Il difensore di Gatto Arturo ha proposto ricorso avverso la sentenza indicata in epigrafe
con la quale la Corte di appello di Napoli ha confermato la sentenza emessa il 20 gennaio 2010
dal Tribunale di Napoli, che aveva dichiarato l’imputato colpevole del reato di evasione e lo
aveva condannato alla pena mesi 10 di reclusione, ritenuta la recidiva contestata.

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