Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 3546 del 17/10/2013

Penale Sent. Sez. 5 Num. 3546 Anno 2014
Presidente: FERRUA GIULIANA
Relatore: BEVERE ANTONIO

SENTENZA

sul ricorso proposto da:
LIOTTA ANTONINO N. IL 26/09/1972
avverso la sentenza n. 49453/2011 CORTE DI CASSAZIONE di
ROMA, del 16/10/2012
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott.
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Uditi difensor Avv.;

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Data Udienza: 17/10/2013

Il ricorso è inammissibile per l’estrema genericità delle doglianze in esso contenute, in quanto
risulta del tutto impossibile individuare e quindi valutare quali siano la svista o l’equivoco in cui sia
incorsa la prima sezione di questa Corte nella lettura degli atti e l’eventuale influenza che ne sia
derivata sul processo formativo della decisione di rigetto del ricorso.
Alla declaratoria di inammissibilità segue la condanna al pagamento delle spese processuali e della
somma di € 1.000 in favore della Cassa delle Ammende.
PQM
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e
della somma di € 1000,00 in favore della Cassa delle Ammende.
Roma, 17.10.2013
Il consigli
Antonio

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: •

Il presidente
Giuli&ia Ferma

FATTO E DIRITTO
Liotta Antonino ha presentato ricorso straordinario per errore di fatto , a norma dell’art. 625 bis
c.p.p., avverso la sentenza della prima sezione penale della S.C. emessa all’udienza 16.10.2012 ,
con la quale è stato rigettato il ricorso presentato dal medesimo avverso la sentenza di condanna
emessa il 12.3.2010 dalla corte di assise di Catania ,per gli omicidi di Alfio Rosario, Daniele Crimi,
Alfio Finocchiaro, commessi in Bronte il 27.7.2006, in concorso con il fratello Alfredo e con
Cavallaro Enzo.
Secondo il ricorrente, la sentenza è stata fondata sulla supposizione di un fatto la cui verità è
incontrovertibilmente errata. La specifica censura riguarda “soprattutto la problematica del
furgone”, che raggiunge “l’acme nel confronto fra le dichiarazioni di Cavallaro e le testimonianze
del signor Lo Cicero Giuseppe e Recupero Abatino all’udienza del 6 novembre 2009 e segg”.