Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 3484 del 08/10/2013
Penale Ord. Sez. 7 Num. 3484 Anno 2014
Presidente: CARMENINI SECONDO LIBERO
Relatore: CERVADORO MIRELLA
Data Udienza: 08/10/2013
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
PUGLIA ANTONIO N. IL 22/05/1950
avverso la sentenza n. 1528/2012 GIP TRIBUNALE di VIBO
VALENTIA, del 31/01/2013
dato avviso alle parti;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MIRELLA
CERVADORO;
/(
R.G. 13757/2013 Puglia Antonio
Considerato che:
lLiiicorrente chiede l’annullamento della sentenza in epigrafe, e deduce la violazione dell’art.606 lette) in
relazione all’ art.129 c.p.p.
Rileva il Collegio che il ricorso è, da un lato, privo della specificità prescritta dall’art. 581, lett. c) in relazione
su richiesta delle parti, escludendo che ricorra una delle ipotesi di proscioglimento previste dall’art. 129 cod. proc. pen.,
può essere oggetto di controllo di legittimità, sotto il profilo del vizio di motivazione, soltanto se dal testo della sentenza
impugnata appaia evidente la sussistenza di una causa di non punibilità ex art. 129 cod. proc. pen. (Cass. Sez.1, Sent.n.
4688 /2007 Rv. 236622). In tema di patteggiamento, una volta che l’accordo tra le parti sia stato ratificato dal giudice con
la sentenza di applicazione della pena, non è consentito, fuori dai casi di palese incongruenza, censurare il
provvedimento in punto di qualificazione giuridica del fatto e di ricorrenza delle circostanze, neppure sotto il profilo della
mancanza di motivazione, ricorrendo in proposito un dovere di specifica argomentazione solo per il caso che l’accordo
abbia presupposto una modifica dell’imputazione originaria (Cass.Sez.V1, sentenza n. 32004/2003 Rv. 228405).
Risultando dal testo della gravata sentenza che il giudice ha verificato l’ insussistenza di elementi che importino
decisioni ex art. 129 c.p.p. l’obbligo di motivazione è stato assolto.
Il ricorso va pertanto dichiarato inammissibile.
Ne consegue, per il disposto dell’art. 616 c.p.p., la condanna del/della ricorrente al pagamento delle spese
processuali nonché al versamento, in favore della Cassa delle ammende, di una somma che, considerati i profili di colpa
emergenti dal ricorso (v.Corte Cost.sent.n.186/2000), si determina equitativamente in Euro 1500.
PQM
dichiar inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di Euro
150
vore della Cassa delle ammende.
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all’art. 591 c.p.p. e, dall’altro, manifestamente infondato, in quanto la sentenza del giudice di merito che applichi la pena