Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 33185 del 15/04/2014


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Penale Sent. Sez. 5 Num. 33185 Anno 2014
Presidente: LOMBARDI ALFREDO MARIA
Relatore: DE BERARDINIS SILVANA

SENTENZA

sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D’APPELLO DI
BRESCIA
nei confronti di:
BASHHYSA ARIAN N. IL 09/10/1986
avverso la sentenza n. 1373/2011 CORTE APPELLO di BRESCIA, del
19/03/2013
visti gli atti, la sentenza e il ricorso
udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/04/2014 la relazione fatta dal
Consigliere Dott. SILVANA DE BERARDINIS
Udito il Procuratore Ge rale in ersona del
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che ha concluso per
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Udito, per la parte civile, l’Avv
Uditi difensor Avv.hAs\,

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Data Udienza: 15/04/2014

Con sentenza in data 19.3.13 la Corte di Appello di Brescia pronunziava la riforma della
sentenza emessa il 12.5.10 dal Tribunale ,appellata da BASHYSA Arian,imputato del reato di
cui all’art.336 CP (ascrittogli per aver pronunziato frasi minacciose all’indirizzo di pubblici
ufficiali ,al momento della identificazione) dichiarando non doversi procedere per il reato di cui
all’art.612 comma I,e 61 n.10 CP,così riqualificata l’originaria imputazione,per mancanza di
querela.
Avverso tale sentenza proponeva ricorso per cassazione il PG presso la Corte di Appello di
Brescia,deducendo:-la violazione degli arte 336-337-612-CP e 597 CPP(ai sensi dell’art.606
lett.B-C) CPP.
Il requirente censurava la decisione,rilevando che la Corte di Appello aveva evidenziato il
comportamento tenuto dall’imputato,che aveva strappato il verbale che il pubblico ufficiale
stava redigendo,escludendo i presupposti di cui all’art.336 CP.
In conclusione rilevava l’erronea qualificazione giuridica dei fatti,e chiedeva l’annullamento
della sentenza impugnata.
RILEVA IN DIRITTO
Il ricorso si rivela inammissibile.
Invero secondo quanto è dato desumere dal testo del provvedimento impugnato la Corte di
Appello ha fondato la decisione di riqualificazione del fatto contestato avendo evidenziato che
risultava incertezza circa il momento dell’azione(se antecedente o successivo al compimento
dell’atto di ufficio del p.u.).
In tal senso risulta rettamente applicata l’ipotesi di minaccia,rivelandosi nella specie,la
decisione conforme ai principi giurisprudenziali(v.Cass.Sez.VI,n.335 del 2.12.2008RV242131,per cui-non integrano il reato di minaccia a pubblico ufficiale di cui all’art.336 CP,le
espressioni minacciose rivolte nei confronti di un pubblico ufficiale come reazione alla
pregressa attività dello stesso,in quanto difetta la finalità di costringere la persona offesa a
compiere un atto contrario ai propri doveri o ad omettere un atto dell’ufficio,ovvero quella di
influire comunque su di esso-v.precedenti conformi:n.11862 del 2002-RV 221027-; n.12188
del 2005)Alla stregua di tali rilievi deve ritenersi incensurabile la decisione,ed i motivi di ricorso si
palesano inammissibili in quanto formulati con rilievi attinenti al merito-

PQM
Dichiara inammissibile il ricorso del PG.
Roma deciso il 15 aprile 2014.
Il Consigliere relatore

RITENUTO IN FATTO

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