Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 32497 del 07/05/2013


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Penale Ord. Sez. 7 Num. 32497 Anno 2013
Presidente: CARMENINI SECONDO LIBERO
Relatore: PRESTIPINO ANTONIO

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:
ZECCA RENATO DINO N. IL 22/11/1969
avverso la sentenza n. 1945/2011 CORTE APPELLO di LECCE, del
06/02/2012
dato avviso alle parti;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO
PRESTIPINO;

Data Udienza: 07/05/2013

In fatto e in diritto
Letto il ricorso proposto da Zecca Renato Dino avverso la sentenza della Corte di Appello di Lecce
del 6.2.2012, che confermò la sentenza di condanna pronunciata nei suoi confronti dal tribunale di
Brindisi il 30.5.2011 per i reati di ricettazione di un assegno bancario e truffa;
ritenuto che il ricorso investe soltanto il giudizio di responsabilità per il reato di truffa;
ritenuto peraltro che in relazione alle circostanze del caso concreto del tutto correttamente la
Corte di merito ha ritenuto l’efficacia decettiva della spendita dell’assegno di provenienza furtiva e
della falsa dichiarazione di avere un’occupazione lavorativa da parte del ricorrente, quali che
fossero stati i precedenti rapporti tra le parti e quali potessero essere le opportunità del ricorrente
di concludere comunque il contratto, risolvendosi le deduzioni difensive in una prospettazione di
merito alternativa alle valutazioni non censurabili della Corte territoriale;
ritenuto pertanto che il ricorso va 19~4o dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente
al pagamento delle spese processuali e della somma di euro 1000,00 alla Cassa delle Ammende,
commisurata all’effettivo grado di colpa dello stesso ricorrente nella determinazione della causa di
inammissibilità.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e
della somma di euro 1000,00 alla Cassa delle Ammende.
orna, nella camera di consiglio, il 7.5.2013
Così deciso

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