Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 31855 del 13/03/2014


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Penale Sent. Sez. 3 Num. 31855 Anno 2014
Presidente: TERESI ALFREDO
Relatore: ACETO ALDO

SENTENZA

sul ricorso proposto da
Martinelli Vincenzo, nato a Napoli il 10/08/1966

avverso l’ordinanza del 27/01/2012 della Corte d’appello di Salerno;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Aldo Aceto;
letta la requisitoria scritta del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto
Procuratore generale Enrico Delehaye, che ha concluso chiedendo il rigetto del
ricorso;

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del 27 gennaio 2012 (dep. il 6 febbraio 2012), assunta in
sede di rinvio a seguito di annullamento, da parte di questa Corte di cassazione,
di precedente ordinanza di rigetto del 27 settembre 2007, la Corte di appello di
Salerno ha nuovamente rigettato la domanda di riparazione per ingiusta
detenzione proposta da Martinetti Vincenzo il 14 dicembre 2003.

Data Udienza: 13/03/2014

Richiamata la sentenza rescindente, nonché gli insegnamenti (e le sentenze)
di questa Suprema Corte in materia di diritto all’indennizzo in generale (Sez. U,
n. 34559 del 26/06/2012, De Benedictis), e nei casi di connivenza in particolare,
(Sez. 4, n. 16369 dei 18/03/2003, Cardillo; Sez. 4, n. 37567 del 02/04/2004,
Barison), la Corte territoriale ha posto a fondamento della propria decisione le
seguenti circostanze di fatto, valorizzate dal giudice per le indagini preliminari in
sede di adozione della misura cautelare: 1) gli stretti rapporti, finanziari e di
cointeressenza intercorsi tra il Martinelli e Senatore Walter, principale imputato e
organizzatore di un vasto traffico internazionale di sostanze stupefacenti, ed

telefonica del 12 dicembre 1996 nel corso della quale il Senatore aveva
affermato di contare anche sul Martinelli per estendere i suoi illeciti traffici al
mercato napoletano, nel quale viveva l’odierno ricorrente; 3) il contesto nel
quale era stata effettuata questa conversazione (in attesa dell’arrivo di un
consistente carico di cocaina proveniente dall’America Latina a bordo di una
nave); 4) le ulteriori conversazioni telefoniche intercorse il 13, il 14 ed il 17
febbraio 1998 nel corso delle quali il Martinelli aveva insistito per farsi
consegnare 2 milioni di lire dal Senatore che, a sua volta, aveva invece
affermato di non avere la somma richiesta e dichiarato di non essere soddisfatto
di come veniva gestita la situazione, aggiungendo di avere preso una fregatura e
di rischiare 20 anni di carcere; 5) la conversazione, in particolare, del 17
febbraio 1998 (h. 23:13) nella quale il Martinelli, utilizzando un linguaggio
ritenuto criptico, aveva informato il Senatore che nella damigiana di vino portata
al cantoniere mancava un litro e mezzo e che avevano fatto una pessima figura
per 2/300.000 lire; 6) le ulteriori conversazioni intercettate alle 10:07 e alle
18:47 del 16 febbraio 1998 nelle quali il Martinelli ed il Senatore sembravano
concordare í termini di una rapina per finanziare altre attività illecite, rinunciando
a detto proposito solo dopo aver constatato che l’esercizio commerciale preso di
mira era vigilato da un metronotte; 7) altre conversazioni telefoniche (del 3 e 5
dicembre 1996 e del 4 giugno 1998) dalle quali si evinceva che il Martinelli era a
conoscenza delle difficoltà finanziarie in cui si trovava l’amico, che
(conversazione del 4 giugno) si era anche rivolto a lui per ottenere un prestito
necessario per la copertura di un assegno; 8) una conversazione telefonica nel
corso della quale il Martinelli, parlando con il Senatore, aveva detto:

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