Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 31670 del 16/04/2015


Clicca qui per richiedere la rimozione dei dati personali dalla sentenza

Penale Sent. Sez. 5 Num. 31670 Anno 2015
Presidente: FUMO MAURIZIO
Relatore: CAPUTO ANGELO

SENTENZA

sul ricorso proposto da:
PONENTE GIANNI N. IL 29/07/1970
avverso la sentenza n. 919/2013 CORTE APPELLO di L’AQUILA, del
12/02/2014
visti gli atti, la sentenza e il ricorso
udita in PUBBLICA UDIENZA del 16/04/2015 la relazione fatta dal
Consigliere Dott. ANGELO CAPUTO
che_ha-Gencluso-per

te

Data Udienza: 16/04/2015

Udito il Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte
di cassazione dott. O. Cedrangolo, che ha concluso per l’annullamento con rinvio.

RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO

Con sentenza deliberata in data 12/02/2014, la Corte di appello di L’Aquila
in parziale riforma della sentenza in data 09/10/2012 del Tribunale di Chieti che aveva dichiarato Gianni Ponente responsabile dei reati, in continuazione, di

pena irrogata, confermando nel resto la sentenza impugnata.
Avverso l’indicata sentenza della Corte di appello di L’Aquila ha proposto
ricorso per cassazione Gianni Ponente, attraverso il difensore avv. A. Di Blasio,
denunciando – nei termini di seguito enunciati nei limiti di cui all’art. 173,
comma 1, disp. att. cod. proc. pen. – inosservanza delle norme processuali: la
sentenza della Corte di appello di L’Aquila è affetta da nullità assoluta in quanto
il decreto di citazione a giudizio non è stato notificato al difensore di fiducia
dell’imputato; all’udienza del 09/10/2012 dinanzi al Tribunale di Chieti veniva
depositato atto di nomina del difensore di fiducia in favore dell’avv. Rocco Di
Sipio (che ha redatto l’atto di appello) e di revoca di ogni precedente nomina.
Il ricorso è fondato. Rileva il Collegio che all’udienza del 09/10/2012
(all’esito della quale fu deliberata la sentenza di primo grado) fu depositata
nomina a favore dell’avv. Rocco Di Sipio del Foro di Chieti, con revoca di ogni
precedente nomina; gli avvisi del giudizio di appello sono stati notificati all’avv.
Adele Di Sipio quale domiciliataria dell’imputato e quale difensore dello stesso;
all’udienza del 12/02/2014 non è comparso l’imputato né alcun avvocato ed è
stato nominato un difensore d’ufficio. Sussiste, pertanto, il vizio denunciato,
sicché – escluso che per il reato di cui all’art. 660 cod. pen. (commesso
dall’agosto all’ottobre del 2009) si sia perfezionata, alla data della deliberazione
della presente sentenza, la prescrizione, in quanto nei confronti dell’imputato è
stata applicata la recidiva infraquinquennale, con conseguente individuazione, a
norma dell’art. 161, secondo comma, cod. pen., del termine massimo di
prescrizione in sei anni – la sentenza impugnata deve essere annullata con rinvio
per nuovo giudizio alla competente Corte di appello di Perugia.
P.Q.M.

Annulla la sentenza impugnata con rinvio per nuovo giudizio alla Corte di
appello di Perugia.
Così deciso il 16/04/2015.

molestie, ingiurie, minacce, violenza privata e percosse – ha rideterminato la

Sostieni LaLeggepertutti.it

La pandemia ha colpito duramente anche il settore giornalistico. La pubblicità, di cui si nutre l’informazione online, è in forte calo, con perdite di oltre il 70%. Ma, a differenza degli altri comparti, i giornali online non ricevuto alcun sostegno da parte dello Stato. Per salvare l'informazione libera e gratuita, ti chiediamo un sostegno, una piccola donazione che ci consenta di mantenere in vita il nostro giornale. Questo ci permetterà di esistere anche dopo la pandemia, per offrirti un servizio sempre aggiornato e professionale. Diventa sostenitore clicca qui

LEGGI ANCHE



NEWSLETTER

Iscriviti per rimanere sempre informato e aggiornato.

CERCA CODICI ANNOTATI

CERCA SENTENZA