Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 31476 del 24/06/2014
Penale Sent. Sez. 2 Num. 31476 Anno 2014
Presidente: GENTILE MARIO
Relatore: RAGO GEPPINO
SENTENZA
su ricorso proposto da:
LATO FABIO nato il 16/12/1972, avverso la sentenza del 27/11/2012
della Corte di Appello di Lecce sez. distaccata di Taranto;
Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;
udita la relazione fatta dal Consigliere dott. Geppino Rago;
udito il Procuratore Generale in persona del dott. Massimo Galli che ha
concluso riportandosi a quelle rassegnate il 26/02/2014;
FATTO e DIRITTO
1. Con sentenza del 27/11/2012, la Corte di Appello di Lecce sez. distaccata di Taranto – confermava la sentenza con la quale, in
data 23/09/2009, il giudice monocratico del tribunale di Taranto aveva
ritenuto LATO Fabio colpevole del reato di cui all’art. 12 L. 197/1991.
2.
Avverso la suddetta sentenza, l’imputato, in proprio, ha
proposto ricorso per cassazione deducendo la manifesta illogicità della
motivazione per non avere la Corte fornito
«una chiara e puntuale
motivazione in ordine alla ragione che ha determinato la condanna [….]
Data Udienza: 24/06/2014
e non è giunta ad una comprensione critica ed analitica dei mezzi di
valutazione della prova».
3. Il ricorso, nei testuali termini in cui la doglianza è stata dedotta
territoriale ha evidenziato gli elementi di prova a carico del ricorrente – è
così generico da non consentirne neppure lo scrutinio.
Dal che consegue l’inammissibilità del ricorso con la conseguente
condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali, nonché al
versamento in favore della Cassa delle Ammende di una somma che,
ritenuti e valutati i profili di colpa emergenti dal ricorso, si determina
equitativamente in € 1.000,00.
P.Q.M.
DICHIARA
inammissibile il ricorso e
CONDANNA
il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di €
1.000,00 in favore della Cassa delle Ammende.
Roma 24/06/2014
– valutata alla stregua della puntuale motivazione con la quale la Corte