Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 30593 del 26/06/2014


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Penale Sent. Sez. 3 Num. 30593 Anno 2014
Presidente: FIALE ALDO
Relatore: GENTILI ANDREA

SENTENZA
sul ricorso proposto da:

ANELLO Pietro, quale legale rappresentante della Editori Riuniti Società cooperativa
a responsabilità limitata;

avverso la ordinanza del Tribunale di Pisa, emessa il 11 ottobre 2013;

letti gli atti di causa, la ordinanza impugnata e il ricorso introduttivo;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Andrea GENTILI;
sentito, ‘altresì, il PM, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Aldo
POLICASTRO, il quale ha concluso chiedendo l’annullamento con rinvio della
impugnata ordinanza.
1

Data Udienza: 26/06/2014

RITENUTO IN FATTO
Accogliendo il ricorso in appello del locale Procuratore della Repubblica, il
Tribunale – di Pisa ha annullato il provvedimento con il quale il Gip di Pisa aveva
revocato il sequestro preventivo del conto corrente n. 1000/641 e della carta
prepagata n. 5799/12785421, ambedue intestati alla Editori Riuniti Scarl presso
l’istituto di credito IMI Bancosanpaolo.
,

A, sostegno del provvedimento il Tribunale ha, in linea generale, rilevato che è

finalizzato alla confisca, anche per equivalente se ciò sia consentito, in relazione a
talune imputazioni provvisorie anche nel caso in cui il provvedimento ricada su beni
di cui gli indagati abbiano la disponibilità di fatto, sebbene formalmente intestati a
terzi.
Nel caso che ora interessa è pacificamente emerso, prosegue la ordinanza del
Tribunale di Pisa, che Stucchi Danilo, soggetto indagato per la violazione dell’art. 8
del d• Igs n. 74 del 2000, in qualità di vicepresidente del Consiglio di
Amministrazione della Editori Riuniti Scarl era, in tale veste, delegato ad operare
sul Conto corrente bancario in questione, avendo pertanto la disponibilità delle
somMe ivi depositate.
‘Aggiungeva il provvedimento che, sebbene lo Stucchi fosse stato nominato alla
detta carico Per la durata di tre anni a decorrere dal 29 gennaio 2010, non era stato
documentato né che tale carica non fosse stata rinnovata né che alla cessazione di
essa fosse ‘conseguita la estromissione di quello dalla gestione del predetto conto
corrente.
Ha proposto ricorso per cassazione la Editori riuniti Scarl, in persona del suo

legale rappresentante, deducendo la violazione dell’art. 321 cod. proc. pen. in
quanto perché possa essere disposto il sequestro preventivo dei beni di una società,
non direttamente coinvolta in fatti illeciti, in relazione ad eventuali illeciti penali
compiuti dai suoi amministratori è necessario dimostrare che la società stessa sia
tin , meroSchermò dietro il quale operano direttamente gli amministratori indagati.
•,
E’ stata altresì dedotta la violazione dell’art. 125 cod. proc. pen., essendo
mancante la prova in ordine alla attuale disponibilità di fatto che lo Stucchi avrebbe
del Conto corrente intestato alla Editori riuniti oggetto di sequestro.
CONSIDERATO IN DIRITTO

Ìl ricorso, risultato fondato, è, pertanto, meritevole di accoglimento.
‘ .Come, infatti, recentissimamente puntualizzato dalle Sezioni unite di questa
Corte; Che hanno in tal senso composto un contrasto di giurisprudenza
manifestatosi in seno ad essa Corte, si deve ritenere che non sia possibile la
confisca “per equivalente, e, pertanto, sia

contra legem

il provvedimento di

sequestro’ preventivo a ciò finalizzato, dei beni della persona giuridica per i reati
2

possibile disporre il sequestro preventivo ai sensi dell’art. 321 cod. proc. pen.

tributari :commessi dai suoi organi, salva l’ipotesi in cui la persona giuridica stessa
sia in’ concreto priva di autonomia e rappresenti solo uno schermo attraverso cui
l’amministratore agisca come effettivo titolare.
É’ stato, invero, chiarito che solo in una simile ipotesi la trasmigrazione del
profitto del reato in capo all’ente non si atteggerebbe alla stregua di un effettivo
trasferimento di valori, ma costituirebbe un espediente fraudolento non dissimile
dalla figura della interposizione fittizia.

ipotesi, ritenersi ancora pertinenti, sul piano sostanziale, alla disponibilità del
soggetto cui è attribuita la commissione del reato, solamente in apparente
vantaggio della persona giuridica ma nella sostanza a favore proprio (Corte di
cassazione, SS UU penali, 5 marzo 2014, n. 10561).
Applicando l’esposto orientamento al caso che interessa, rileva il Collegio che
il Tribunale di Pisa, nella sua peraltro piuttosto laconica ordinanza, sembra avere
ancorato l’affermazione della suscettibilità dei beni della Editori Riuniti Scarl ad
esseré sottoposti a sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per equivalente,
alla stila ‘circostanza, peraltro neppure documentata nella sua attualità, che il
soggetto sottoposto ad indagini in relazione alla violazione dell’art. 8 del dlgs n. 74
del 2000, in quanto dotato di poteri di gestione finanziaria, connessi alla qualifica
ricoperta nell’ambito della compagine societaria destinataria del provvedimento di
sequ e stro, avesse la disponibilità di dei beni sequestrati.
Come sopra evidenziato, siffatto rilievo, non è assolutamente sufficiente a
giustificare ii provvedimento adottato, atteso che non vi è dubbio che la
disponibilità, connessa ad un

officium

societario, in quanto funzionale al

perseguiMento degli interessi sociali, non ha nulla a che vedere con la libera
disponibilità di beni propri.
E’, infatti, stato significativamente osservato, proprio al fine di confutare la
tesi, I,pur presente nella giurisprudenza di questa Corte, secondo la quale la
semplice disponibilità dei beni in capo all’indagato, connessa al rapporto organico
con l per-Sona giuridica, vale a fondare la sequestrabilità dei beni sociali (così,
Corté:di cassazione, Sezione III penale, 7 giugno 2011, n. 28731), che l’eventuale
malvérsazione . del beni della persona giuridica da parte dell’amministratore può
integrare gli ‘estremi del reato di Cui all’art. 646 cod. pen., aggravato ai sensi
dell’ah. 61, n. 11, cod. pén., e: pertanto perseguibile d’ufficio, stante la distinzione
fra il patrimonio della persona:giuridica e quello dei suoi amministratori (Corte di
cassazione, SS UU penali , 5 marzo 2014, n. 10561).
In assenza, pertanto, di indici adeguatamente affidabili, pur nei limiti
‘próbà ;7tori

e di cognizione propri déila presente fase in cui si trova il procedimento a

caricò. di Stticchi Danilo, in ordine alla circostanza che la Editori Riuniti Scarl sia
3

Con la conseguenza che, il danaro o il valore trasferito devono, in una simile

nulla Più che un velario al

di

là del quale si trova ad agire per intenti illeciti, con

ampio ed incontrollato potere decisionale, l’indagato, l’ordinanza impugnata deve
essere annullata, con rinvio al Tribunale di Pisa che, nel riesaminare la fattispecie,
si atterrà ai principi dianzi esposti.
PQM
Annulla la ordinanza impugnata con rinvio al Tribunale di Pisa.
Così deciso in Roma, il 26 giugno 2014
_,

Il Presidente

Il Consigliere estensor

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