Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 29065 del 01/07/2015


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Penale Sent. Sez. 2 Num. 29065 Anno 2015
Presidente: ESPOSITO ANTONIO
Relatore: DAVIGO PIERCAMILLO

SENTENZA

sul ricorso proposto dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di
Velletri nei confronti di:
Saccone Monica, nata a Roma il 21/03/1973;
avverso l’ordinanza del G.I.P. del Tribunale di Velletri del 03/12/2014;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Piercamillo Davigo;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore
generale Vito D’Ambrosio, che ha concluso chiedendo che l’impugnata ordinanza
sia annullata con rinvio.

RITENUTO IN FATTO

1.

Con ordinanza del 3.12.2014 il G.I.P. del Tribunale di Velletri non

convalidò l’arresto in flagranza di Saccone Monica per il reato di cui all’art. 640
comma 1 e 2 n. 1 cod. pen. ritenendo che per la convalida dell’arresto deve
aversi riguardo non al momento consumativo del reato (nella specie a
consumazione prolungata) ma alla condotta realizzata.

2. Ricorre per cassazione il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale
di Velletri deducendo violazione di legge in quanto la giurisprudenza di questa
Corte (Cass. Sez. 4 sent. n. 1537 del 2.10.209 dep. 14.1.2010 Rv. 246294) ha

Data Udienza: 01/07/2015

affermato che nei reati a consumazione prolungata si hanno singole azioni del
reato con conseguente protrazione della flagranza.

CONSIDERATO IN DIRITTO

1. Il ricorso è fondato.
Con riferimento alla tipologia dei reati a consumazione prolungata, questa
Corte ha affermato che il furto di energia elettrica rientra tra i delitti a

prodursi nel tempo, sebbene con soluzione di continuità, sicché le plurime
captazioni di energia che si susseguono nel tempo costituiscono singoli atti di
un’unica azione furtiva, e spostano in avanti la cessazione della consumazione
fino all’ultimo prelievo (Cass. Sez. 4, Sentenza n. 1537 del 02/10/2009 dep.
14/01/2010 Rv. 246294. In applicazione del principio, la Corte ha ritenuto che il
delitto è flagrante se all’atto dell’intervento della P.G. la captazione di energia
elettrica è ancora in atto).
Nel caso in esame è ipotizzato il reato di truffa aggravata in danno di ente
pubblico conseguente alla percezione di assegno di accompagnamento
conseguente ad artifici e raggiri.
Trattandosi di reato a consumazione prolungata il reato è flagrante in
relazione ad ogni singola percezione di danaro.

2.

L’ordinanza impugnata deve pertanto essere annullata con rinvio al

Tribunale di Velletri per nuovo esame.

P.Q.M.

Annulla l’ordinanza impugnata con rinvio al Tribunale di Velletri per nuovo
esame.

Così deciso il 01/07/2015.

consumazione prolungata (o a condotta frazionata), perché l’evento continua a

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