Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 2894 del 19/12/2013


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Penale Sent. Sez. 3 Num. 2894 Anno 2014
Presidente: GENTILE MARIO
Relatore: GAZZARA SANTI

SENTENZA

sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D’APPELLO DI
ANCONA
nei confronti di:
MARRINO LEONARDO N. IL 12/07/1991
avverso la sentenza n. 1979/2013 GIUDICE UDIENZA
PRELIMINARE di ANCONA, del 03/06/2013
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SANTI GAZZARA;
1/sentite le conclusioni del PG Dott.
dt.

Uditi difensor Avv.;

Data Udienza: 19/12/2013

RITENUTO IN FATTO
«..
Il GPp presso il Tribunale di Ancona, con sentenza del 3/6/2013, ha
dichiarato non luogo a procedere, ex art. 425 cod.proc.pen., nei confronti
di Leonardo Marrino in ordine al reato di cui all’art. 73, d.P.R. 309/90, a
costui ascritto, perché nel giardino della propria abitazione coltivava n. 2

Avverso detta decisione ha proposto ricorso per cassazione il Procuratore
Generale presso la Corte di Appello di Ancona, eccependo il vizio di
motivazione giustificativa, posta dal Gip a sostegno del decisum, in
quanto nella specie la ritenuta insufficienza degli elementi probatori
acquisiti si sarebbe di certo potuta superare in dibattimento.
CONSIDERATO IN DIRITTO
Il ricorso è infondato.
Va osservato che il giudice della udienza preliminare ha il potere di
pronunziare la sentenza di non luogo a procedere non quando effettui un
giudizio prognostico in esito al quale pervenga ad una valutazione di
innocenza dell’imputato, ma in tutti quei casi nei quali non esista una
prevedibile possibilità che il dibattimento possa, invece, pervenire ad una
diversa soluzione ( Cass. 28/3/2008, n. 13163).
Peraltro, la decisione ex art. 425 cod.proc.pen. è resa quando si è in
presenza di una situazione probatoria pacifica, quando il quadro
probatorio è insufficiente o contraddittorio, o, ancora, quando non vi
sono elementi sufficienti per sostenere l’accusa in giudizio, secondo una
valutazione di previsione sulla potenzialità espansiva, nel futuro
dibattimento, degli elementi di prova disponibili ( Cass. 17/12/2008, n.
46403).
Orbene, il vaglio di legittimità, a cui è stata sottoposta l’impugnata
pronuncia, permette di ritenere che il giudice di merito abbia fatto buon

(

piante di marijuana.

governo dei principi affermati dalla giurisprudenza di legittimità, ut supra
richiamati.
Infatti, il Gip ha evidenziato la insussistenza delle condizioni su cui
fondare una prognosi di evoluzione in senso favorevole all’accusa del
materiale probatorio raccolto, in quanto non sono stati effettuati atti di
piantine in sequestro e la stessa capacità drogante di esse, e che dette
verifiche non sono più utilmente esperibili, vista la deteriorabilità della
sostanza in questione (marijuana ); di tal chè non emergono elementi per
potere affermare il potere stupefacente di essa e, quindi, la offensività
della condotta.
Peraltro, il motivo di annullamento, formulato in ricorso, è da ritenere al
limite della inammissibilità, poiché, sostanzialmente, sorretto da
deduzioni fattuali, non sottoponibili all’esame di questa Corte.
P. Q. M.
La Corte Suprema di Cassazione rigetta il ricorso del P.G..
Così deciso in Roma il 19/12/2013.

. indagine finalizzati ad accertare il principio attivo contenuto nelle due

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