Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 28884 del 10/12/2015
Penale Ord. Sez. 7 Num. 28884 Anno 2016
Presidente: PAOLONI GIACOMO
Relatore: DI SALVO EMANUELE
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
MELENDEZ GALAN SAUL ORLANDO N. IL 11/10/1981
avverso la sentenza n. 4376/2014 CORTE APPELLO di MILANO, del
10/11/2014
dato avviso alle parti;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. EMANUELE DI
SALVO;
Data Udienza: 10/12/2015
OSSERVA
-La prima doglianza non rientra nel numerus clausus delle censure deducibili
in sede di legittimità, investendo profili di valutazione della prova e di
ricostruzione del fatto riservati alla cognizione del giudice di merito ,le cui
determinazioni , al riguardo, sono insindacabili in cassazione ove siano
sorrette da motivazione congrua, esauriente ed idonea a dar conto
dell’iter logico-giuridico seguito dal giudicante e delle ragioni del decisum.
Nel caso di specie, dalle cadenze motivazionali della sentenza d’appello è
enucleabile una ricostruzione dei fatti precisa e circostanziata, avendo i
giudici di secondo grado preso in esame tutte le deduzioni difensive ed
essendo pervenuti alle loro conclusioni , in punto di responsabilità,
attraverso una disamina completa ed approfondita delle risultanze
processuali , in nessun modo censurabile, sotto il profilo della razionalità
,e sulla base di apprezzamenti di fatto non qualificabili in termini di
contraddittorietà o di manifesta illogicità e perciò insindacabili in questa
sede, come si desume dalle considerazioni formulate dal giudice a quo alle
pagine 20-21 della sentenza gravata.
Anche le determinazioni del giudice di merito in ordine al trattamento
sanzionatorio sono insindacabili in cassazione ove siano sorrette da
motivazione esente da vizi logico-giuridici. Nel caso di specie, la
motivazione del giudice d’appello è senz’altro da ritenersi adeguata,
avendo la Corte territoriale fatto riferimento all’assenza di elementi idonei
a indurre a ritenere le attenuanti generiche prevalenti rispetto alla
recidiva, che, inerendo ad un reato di furto, appare sintomatica di
pericolosità specifica, in sintonia con gli altri reati-fine commessi
dall’associazione.
Il ricorso va dunque dichiarato inammissibile con conseguente condanna
del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro
mille, determinata secondo equità, in favore della Cassa delle ammende.
PQM
Melendez Galan Saul Orlando ricorre per cassazione avverso la sentenza
indicata in epigrafe , deducendo violazione di legge e vizio di motivazione
in ordine alla responsabilità e al trattamento sanzionatorio.
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La Corte dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al
pagamento delle spese processuali e della somma di euro mille in favore
della Cassa delle ammende.
Così deciso in Roma , all ‘udienza del 10-12-2015 .