Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 28444 del 22/04/2016


Clicca qui per richiedere la rimozione dei dati personali dalla sentenza

Penale Ord. Sez. 7 Num. 28444 Anno 2016
Presidente: GRILLO RENATO
Relatore: LIBERATI GIOVANNI

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:
DI GRIGOLI ROBERTO N. IL 12/04/1979
avverso l’ordinanza n. 46/2015 TRIBUNALE di PALERMO, del
12/10/2015
dato avviso alle parti;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIOVANNI LIBERATI;

Data Udienza: 22/04/2016

RITENUTO IN FATTO
Con l’ordinanza indicata in epigrafe il Tribunale di Palermo, in funzione di giudice
dell’esecuzione, ha respinto l’istanza di sospensione dell’ordine di demolizione delle opere
abusive realizzate da Roberto Di Grigoli, pronunciato con la sentenza di applicazione della
pena su richiesta emessa il 17 maggio 2006 dal Tribunale di Palermo e divenuta
esecutiva il 16 settembre 2006.
Avverso la sentenza, l’imputato ha proposto ricorso per cassazione, per mezzo
del suo difensore, prospettando violazione di legge in relazione agli artt. 190 e ss. cod.

proc. pen. e 111 Cost., per il mancato espletamento di attività istruttoria che avrebbe
consentito di valutare la fondatezza del diritto alla abitazione del ricorrente, e delle
argomentazione poste a sostegno del ricorso amministrativo avverso il diniego della
concessione in sanatoria da parte del Comune di Palermo, sussistendo tutti i presupposti
per il rilascio della sanatoria.
Con un secondo motivo ha prospettato vizio di motivazione per l’insufficiente
indagine all’atto della emanazione della sentenza di applicazione della pena su richiesta
dei presupposti per disporre l’ordine di demolizione nonostante lo stesso non fosse stato
concordato dalle parti, essendo già pendente la domanda di sanatoria, presentata al
Comune di Palermo nel 2004.
CONSIDERATO IN DIRITTO
Il ricorso è manifestamente infondato.
Per quanto riguarda il primo motivo di doglianza deve ricordarsi che, in tema di
reati edilizi, ai fini della revoca o sospensione dell’ordine di demolizione delle opere
abusive, in presenza di un’istanza di condono o di sanatoria successiva al passaggio in
giudicato della sentenza di condanna, il giudice dell’esecuzione investito della questione è
tenuto a un’attenta disamina dei possibili esiti e dei tempi di definizione della procedura
ed, in particolare: a) ad accertare il possibile risultato dell’istanza e se esistono cause
ostative al suo accoglimento; b) nel caso di insussistenza di tali cause, a valutare i tempi
di definizione del procedimento amministrativo e sospendere l’esecuzione solo in
prospettiva di un rapido esaurimento dello stesso (ex plurimis, Sez. 3, 7 dicembre 2011,
n. 11149; Sez. 4, 11 ottobre 2011, n. 44035; Sez. 3, 7 luglio 2011, n. 36992; Sez. 3, 21
giugno 2011, n. 29638).
Nella specie la motivazione dell’ordinanza risulta del tutto corretta alla stregua
dei principi ricordati, essendo nella stessa stato evidenziato che la mera pendenza di un
ricorso amministrativo nei confronti della ingiunzione a demolire emessa dal Comune,
non consente di formulare alcuna prognosi positiva in ordine alla rapida emissione di un
atto incompatibile con l’ordine di demolizione contenuto nella sentenza di applicazione
della pena, tenendo conto del rigetto da parte del Comune di Palermo della istanza di
condono. L’esito negativo della richiesta di sanatoria determina l’insussistenza dei
1

Sostieni LaLeggepertutti.it

La pandemia ha colpito duramente anche il settore giornalistico. La pubblicità, di cui si nutre l’informazione online, è in forte calo, con perdite di oltre il 70%. Ma, a differenza degli altri comparti, i giornali online non ricevuto alcun sostegno da parte dello Stato. Per salvare l'informazione libera e gratuita, ti chiediamo un sostegno, una piccola donazione che ci consenta di mantenere in vita il nostro giornale. Questo ci permetterà di esistere anche dopo la pandemia, per offrirti un servizio sempre aggiornato e professionale. Diventa sostenitore clicca qui

LEGGI ANCHE



NEWSLETTER

Iscriviti per rimanere sempre informato e aggiornato.

CERCA CODICI ANNOTATI

CERCA SENTENZA