Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 26099 del 09/04/2015


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Penale Ord. Sez. 7 Num. 26099 Anno 2015
Presidente: LAPALORCIA GRAZIA
Relatore: SAVANI PIERO

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:
HIMA ORLANDO N. IL 24/04/1983
avverso la sentenza n. 553/2013 CORTE APPELLO di VENEZIA, del
24/04/2014
dato avviso alle parti;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIERO SAVANI;

Data Udienza: 09/04/2015

IN FATTO E DIRITTO
Con la sentenza in epigrafe la Corte d’appello di Venezia ha confermato la sentenza emessa in
data 18 giugno 2012 dal Tribunale di Treviso, appellata da HIMA Orlando, dichiarato responsabile dei reati di falso in patente di guida e di guida senza patente, commessi il 4 dicembre 2010.
Propone ricorso per cassazione l’imputato deducendo vizio di motivazione sul trattamento sanzionatorio
Osserva il Collegio che il ricorso è inammissibile perché risolventesi in censure su valutazioni di
merito, insuscettibili, come tali, di aver seguito nel presente giudizio di legittimità giacché la motivazione della impugnata sentenza si sottrae ad ogni sindacato per avere adeguatamente richiamata la condizione di sottoposto a misura cautelare non detentiva del prevenuto nel momento in
cui commetteva il fatto, nonché l’esistenza a suo carico di una sentenza di applicazione di pena,
in misura non modesta — elementi sicuramente rilevanti ex artt. 133 e 62-bis C.P. — nonché per le
connotazioni di complessiva coerenza dei suoi contenuti ,nell’ apprezzamento della gravità dei
fatti.
All’inammissibilità del ricorso consegue, ai sensi dell’art. 616 C.P.P., la condanna del ricorrente
al pagamento delle spese del procedimento e — per i profili di colpa correlati all’irritualità
dell’impugnazione — di una somma in favore della Cassa delle ammende nella misura che, in ragione delle questioni dedotte, si stima equo determinare in €. 1.000,00#.
P.Q.M.
La Corte dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali ed al versamento della somma di €. 1.000,00# alla Cassa delle ammende.
Così deciso in Roma il 9 aprile 2015.

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