Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 24736 del 04/04/2013
Penale Ord. Sez. 7 Num. 24736 Anno 2013
Presidente: AGRO’ ANTONIO
Relatore: DI SALVO EMANUELE
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
LA MARCA MICHELE N. IL 04/09/1962
avverso la sentenza n. 15094/2012 GIUDICE UDIENZA
PRELIMINARE di TORINO, del 24/07/2012
dato avviso alle parti;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. EMANUELE DI
SALVO;
Data Udienza: 04/04/2013
MOTIVI DELLA DECISIONE
§1.
LA MARCA Michele ricorre contro la sentenza di patteggiamento
specificata in epigrafe, che su richiesta delle parti gli applicava la pena di anni due e
mesi dieci di reclusione più la multa per il reato previsto dall’art. 73 d.P.R. n.
309/1990, e denuncia mancanza di motivazione sull’insussistenza di eventuali cause di
§2.
Il ricorso è manifestamente infondato, perché la sentenza impu-
gnata – contrariamente all’assunto del ricorrente – contiene una motivazione sommaria, ma conforme alla particolare natura di decisione emessa al termine di un giudizio
speciale, della valutazione condotta sulle risultanze processuali al fine di verificare l’eventuale sussistenza dei presupposti per la pronuncia di sentenza di proscioglimento
ex art. 129 cod.proc.pen. e di apprezzare la congruità della pena applicata.
I motivi di ricorso sono inoltre privi del necessario requisito della specificità,
perché non indicano quali sono le ragioni che giustificherebbero in concreto l’eventuale
proscioglimento o l’applicazione di una pena diversamente determinata.
Il ricorso deve dunque essere dichiarato inammissibile ai sensi degli artt.
581, comma 1, lett. c), 591, comma 1, lett c), e 606, comma 3, cod.proc.pen. Ne consegue la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma,
ritenuta congrua, di euro millecinquecento alla cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle
spese processuali e al versamento della somma di euro millecinquecento a favore della
Cassa delle ammende.
Così deciso il 4 aprile 2013.
proscioglimento ex art. 129 cod.proc.pen. e sulla congruità della pena.