Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 2360 del 11/12/2012


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Penale Ord. Sez. 7 Num. 2360 Anno 2013
Presidente: AGRO’ ANTONIO
Relatore: GRAMENDOLA FRANCESCO PAOLO

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:
1) GALLONI FEDERIC
12/01/1957 * C/
2) MATTA GIAN
O N. IL 23/06/1944 * C/
C/
) TALARICO SILVIO N. IL 06/10/1962 (4 avverso il decreto n. 19732/2009 GIP TRIBUNALE di ROMA, del
13/10/2011
dato avviso alle parti;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO PAOLO
GRAMENDOLA;

Data Udienza: 11/12/2012

Osserva in:
FATTO E DIRITTO
Silvio

Talarico,

parte

qualificatosi

offesa-denunciante

nel

procedimento penale contro Galloni Federica e altri ignoti pubblici
ufficiali del Ministero Beni Culturali per ipotizzati reati di abuso di
ufficio e scempi edilizi e ambientali ai danni del sito storico,
architettonico e paesaggistico denominato “Complesso Domusculta Tor

cassazione contro l’ordinanza in data 13/10/2011 del Gi.P. del
.Tribunale di Roma, che, all’esito dell’udienza camerale, accogliendo la
richiesta del P.M. e dichiarando inammissibile l’opposizione proposta
contro di essa, ha disposto l’archiviazione degli atti e ne denunzia la
nullità per violazione di legge e difetto di motivazione in riferimento
alla valutazione del compendio probatorio e alla mancata risposta alle
doglianze e agli argomenti posti a sostegno dell’opposizione.

Procedutosi alla riunione del presente procedimento a quello relativo
agli stessi fatti, conclusosi con altra ordinanza dello stesso Ufficio
G.I.P. in data 27/10/2011, che, pur dando atto della precedente
ordinanza di archiviazione, rigettava l’opposizione e disponeva la
restituzione degli atti al P.M., osserva il collegio che il ricorso è
inammissibile, in primo luogo perché proposto dalla parte personalmente
in violazione dell’art.613 cpp e del principio espresso dalla
consolidata giurisprudenza di legittimità, a mente della quale il
ricorso per cassazione della persona offesa deve essere sottoscritto, a
pena di inammissibilità da difensore iscritto nell’albo speciale della
Corte di Cassazione e munito di specifico mandato (ex multis
Cass.Sez.Un. 19/1/99 n.24; Sez.I 23/9/04 n.37562 CED 229139). In
secondo luogo perché proposto per motivi non consentiti.
Ed invero è risaputo dalla giurisprudenza di questa Corte che
l’ordinanza di archiviazione, quando, come nella specie, sia stata
preceduta dall’udienza camerale, è impugnabile solo nei rigorosi limiti
stabiliti dall’art.409/6 cpp, il quale rinvia all’art.127/5 cpp, che
sanziona con la nullità la mancata osservanza delle norme concernenti
la citazione e l’intervento delle parti in camera di consiglio. Ne
2

Chiesaccia e Casali dell’Agro Romano ricorre personalmente per

t

consegue che non è mai consentito il ricorso per cassazione per motivi
diversi, cioè attinenti al merito della “notizia criminis”, come nel
caso in esame, in cui si censura la valutazione del compendio
probatorio o la mancata risposta alle osservazioni a sostegno della
denuncia,

contenute

nell’atto

di

opposizione,

e

non

ritenute

determinanti dal G.I.P. (ex multis Cass.Sez.VI 2/12/02-9/1/03 n.436).
Né il ricorso è valutabile sotto l’aspetto della denuncia di abnormità

provvedimenti del giudice inficiati da anomalie genetiche o funzionali,
tali che ne impediscono l’inquadramento negli schemi normativi tipici e
li rendono incompatibili con le linee fondanti del sistema processuale
(Cass.Sez.Un9/7-31/7/1997 Quarantelli), e tale non può considerarsi il
provvedimento

impugnato,

che

benché

succinto,

rende

comunque

sufficientemente conto delle ragioni che inducevano all’archiviazione
degli atti.

Segue alla declaratoria di inammissibilità la condanna del ricorrente
al pagamento delle spese processuali e al versamento in favore della
cassa delle ammende della somma, ritenuta di giustizia ex art.616 cpp,
di e 500,00.

P.

Q

N.

Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento
delle spese processuali e della somma di 500,00 in favore della cassa
delle ammende.
Così deciso in Roma 11/12/2012
Il Consigliere est.

Il P

del provvedimento impugnato, giacché devono considerarsi abnormi i

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