Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 23388 del 25/02/2014
Penale Ord. Sez. 7 Num. 23388 Anno 2014
Presidente: CAMMINO MATILDE
Relatore: DE CRESCIENZO UGO
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
PISANO SELENA N. IL 19/08/1978
avverso la sentenza n. 389/2009 CORTE APPELLO SEZ.DIST. di
SASSARI, del 05/02/2013
dato avviso alle parti;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. UGO DE CRESCIENZO;
Data Udienza: 25/02/2014
MOTIVI DELLA DECISIONE
Il ricorso è manifestamente infondato, perché, come già affermato in precedenti
pronunce,che questo collegio ritiene di condividere, va qui ribadito che
“Nell’ipotesi di ricorso per mancanza o manifesta illogicità della motivazione, il
sindacato in sede di legittimità è limitato alla sola verifica della sussistenza
dell’esposizione dei fatti probatori e dei criteri adottati al fine di apprezzarne
la rilevanza giuridica nonché della congruità logica del ragionamento sviluppato
nel testo del prowedimento impugnato rispetto alle decisioni conclusive; ne
consegue che resta esclusa la possibilità di sindacare le scelte compiute dal
giudice in ordine alla rilevanza ed attendibilità delle fonti di prova, a meno che
le stesse non siano il frutto di affermazioni apodittiche o illogiche” [v. Cass.
Sez. III 12.10.2007 n. 40542 in Ced Cass. Rv. 238016]
Per le suddette ragioni il ricorso è inammissibile e la ricorrente deve essere
condannata al pagamento delle spese processuali e della somma di € 1.000,00
alla Cassa delle ammende attesa la pretestuosità delle ragioni del gravame
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna la ricorrente al pagamento delle
spese processuali e della somma di € 1.000,00 alla Cassa delle ammende.
Così deciso in Roma il 25.2.2014
L’imputata PISANO Selena tramite il difensore ì ricori-endo per Cassazione avverso
il provvedimento in epigrafe riportato, lamenta:
§1.) Vizio di motivazione in relazione alla valutazione della prova del
riconoscimento dell’imputata effettuato dalla persona offesa.