Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 22037 del 12/04/2018


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Penale Sent. Sez. 4 Num. 22037 Anno 2018
Presidente: PICCIALLI PATRIZIA
Relatore: MICCICHE’ LOREDANA

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
CAVALLI MAURIZIO nato il 21/03/1973 a MILANO

avverso la sentenza del 06/10/2017 del TRIBUNALE di MILANO
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere LOREDANA MICCICHE’
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore SIMONE PERELLI
che ha concluso per

Il Proc. Gen. conclude per l’annullamento senza rinvio limitatamente al punto
riguardante la disposta sanzione amministrativa della revoca della patente.
Udito il difensore
Per Cavalli e’ presente l’avv. Trabattoni Massimo del foro di Milano in
sostituzione dell’avv. Abbiati Luca Antonio nomina a sostituto depositata in
udienza. Chiede l’accoglimento del ricorso.

Data Udienza: 12/04/2018

RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Milano, con sentenza del 6 ottobre 2017, dichiarava non doversi
procedere nei confronti di Cavalli Maurizio per il reato p. e p. dagli artt. 186, c. 2,
lett. c), c. 2-bis, cod.strad. perché estinto per esito positivo della messa alla prova
ai sensi dell’art. 168-ter cod.pen. Disponeva la revoca della patente di guida.
2. L’imputato, a mezzo del proprio difensore di fiducia, propone ricorso diretto per

violazione dell’art. 224, c. 3, cod.strad. per avere il giudice esercitato un potere,
quello di irrogare sanzioni amministrative accessorie, riservato dalla legge al
Prefetto.
2.1. In particolare, il ricorrente sostiene che la sentenza emessa ai sensi dell’art.
168-ter cod.pen. non possa essere equiparata ad una sentenza di condanna ovvero
di applicazione della pena su richiesta delle parti, soli requisiti in presenza dei quali
l’art. 186, c. 2, lett. c) e c. 2-bis, cod.strad. permette al giudice di irrogare le
sanzioni amministrative accessorie. Al contrario, deve trovare applicazione la norma
di cui all’art. 224, c. 3, cod.strad., secondo la quale è il Prefetto a dover procedere
all’accertamento della sussistenza o meno delle condizioni previste per la
comminazione delle predette sanzioni ogniqualvolta il reato sia dichiarato estinto
per una causa diversa dalla morte dell’imputato, come tipicamente avviene in caso
di esito positivo della messa alla prova. Ne consegue l’illegittimità della sentenza
impugnata nella parte in cui irroga la sanzione accessoria della revoca della patente
di guida.
CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Il ricorso è fondato.
2. La giurisprudenza ha avuto modo di chiarire che, in tema di guida in stato di
ebbrezza, il giudice che dichiari l’estinzione del reato per l’esito positivo della prova,
ai sensi dell’art. 168-ter cod.pen., non possa applicare la sanzione amministrativa
accessoria della sospensione della patente di guida, di competenza del Prefetto ai
sensi dell’art. 224, c. 3, cod.strad. (Sez. 4, n. 40069 del 17 settembre 2015,
Pettorino, Rv. 264819). Ciò in considerazione della sostanziale differenza tra
l’istituto della messa alla prova, che prescinde dell’accertamento di penale
responsabilità, ‘e le ipotesi di applicazione della sanzione sostitutiva del lavoro di
pubblica utilità, previste dagli artt. 186, c. 9-bis e 187, c. 8-bis, cod.strad., la cui
disciplina lascia al giudice, in deroga al predetto art. 224, la competenza ad
applicare la sanzione amministrativa accessoria (Sez. 4, n. 39107 del 8 luglio 2016,
Rossini, Rv. 267608; Sez. 4, n. 29639 del 23 giugno 2016, Conti, Rv. 267880).
1

cassazione, lamentando, ex art. 606, c. 1, lett. a) e lett. b), cod.proc.pen.,

3. Ne consegue l’annullamento della sentenza impugnata limitatamente alla
disposta revoca della patente di guida, con eliminazione della relativa statuizione, e
la trasmissione degli atti al competente Prefetto di Milano.
P.Q.M.
Annulla la sentenza impugnata limitatamente alla disposta revoca della patente di
guida di Cavalli Maurizio, statuizione che elimina; dispone trasmettersi copia della

Così deciso in Roma il 12 aprile 2018
Il Consigliere estensore

Il Presidente
PaTzi Piccia i

sentenza al Prefetto di Milano per quanto di competenza.

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