Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 21551 del 16/05/2016


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Penale Ord. Sez. 7 Num. 21551 Anno 2016
Presidente: FIANDANESE FRANCO
Relatore: FIANDANESE FRANCO

ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
MANZO RAFFAELE nato il 25/11/1975 a NAPOLI

avverso la sentenza del 13/10/2014 della CORTE APPELLO di NAPOLI
dato avviso alle parti;
sentita la relazione svolta dal Presidente FRANCO FIANDANESE;

Data Udienza: 16/05/2016

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

La CORTE APPELLO di NAPOLI, con sentenza in data 13/10/2014, confermava la condanna alla
pena ritenuta di giustizia pronunciata dal TRIBUNALE di NAPOLI, in data 07/02/2008, nei confronti
di MANZO RAFFAELE in relazione al reato di cui ali’ art. 648 c.p.

Propone ricorso per cassazione l’imputato, deducendo violazione di legge e vizio di motivazione sia
con riferimento al diniego di riconoscimento dell’attenuante di cui al capoverso dell’art. 648 c.p. si
con riferimento alla mancata esclusione della recidiva.
I motivi sono inammissibili perché manifestamente infondati ovvero non consentiti.
non sindacabile in questa sede di legittimità, ha fatto riferimento alla natura dei beni ricettati e alle
complessive modalità del fatto.
La esclusione della recidiva non è stata richiesta con i motivi di appello e, quindi, la relativa
doglianza in questa sede non è consentita; comunque, il giudice di merito ha motivatamente
escluso che essa potesse non essere applicata.

Alla inammissibilità del ricorso consegue la condanna del ricorrente al pagamento delle spese
processuali, nonché, ai sensi dell’art. 616 c.p.p., valutati i profili di colpa nella determinazione della
causa di inammissibilità emergenti dal ricorso (Corte Cost. 13 giugno 2000, n. 186), al versamento
della somma, che ritiene equa, di euro duemila a favore della cassa delle ammende.

P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e
della somma di euro duemila alla cassa delle ammende.

Così deciso il 16/05/2016

Con riferimento al diniego della suddetta attenuante il giudice di merito, con valutazione in fatto

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