Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 20886 del 26/04/2016
Penale Ord. Sez. 7 Num. 20886 Anno 2016
Presidente: PAOLONI GIACOMO
Relatore: PETRUZZELLIS ANNA
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NDIAYE BARA N. IL 15/03/1977
avverso la sentenza n. 308/2015 TRIBUNALE di GENOVA, del
24/04/2015
dato avviso alle parti;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANNA
PETRUZZELLIS;
Data Udienza: 26/04/2016
La difesa di Ndiaye Bara propone ricorso avverso la sentenza del 24/04/2015 con la quale il
Tribunale di Genova ha applicato la pena concordata tra le parti in relazione al reato di cui
all’art.73 comma 5 d.P.R. n. 309/90 relativa alla detenzione e cessione di marijuana.
Nel ricorso si deduce vizio di motivazione riguardo alla decisione di disporre la confisca della
somma sequestrata, poiché si assume insussistente la prova della sua derivazione dall’attività
illecita.
Il ricorrente si limita ad escludere tale nesso di derivazione funzionale, senza in alcun modo
argomentare sul punto, dando conto quindi della piena esaustività dell’argomentazione fornita
dal giudicante al riguardo.
P. Q. M.
La Corte dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese
processuali e della somma di € 1.500 (millecinquecento) in favore delle Cassa delle ammende.
Così deciso in Roma, all’udienza del 26 aprile 2016
DEPOSITATA
‘Il ricorso è inammissibile per manifesta infondatezza, poiché la sentenza dà conto di un arresto
eseguito in flagranza di cessione di sostanze stupefacenti in favore di terzi, che lo stesso
interessato ha ammesso, concludendo per la natura di provento di reato della somma in
sequestro, cosicché ha fornito una motivazione congrua su quanto deliberato.