Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 20838 del 26/04/2016
Penale Ord. Sez. 7 Num. 20838 Anno 2016
Presidente: PAOLONI GIACOMO
Relatore: PETRUZZELLIS ANNA
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
ABDUL KADIR JILANEE N. IL 01/01/1979
avverso la sentenza n. 18471/2014 TRIBUNALE di ROMA, del
06/11/2014
dato avviso alle parti;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANNA
PETRUZZELLIS;
Data Udienza: 26/04/2016
La difesa di Abdul Kadir propone ricorso avverso la sentenza del 06/11/2014 con la quale il
Tribunale di Roma ha applicato la pena concordata tra le parti in relazione ai reati di cui agli
artt.337, 582- 585 cod. pen.
Il ricorso è inammissibile per genericità e manifesta infondatezza, poiché non emerge
dall’impugnazione quali elementi di segno opposto, risultanti dalle indagini poste a base della
decisione, richiedessero una valutazione favorevole, ed inoltre non si confronta con quanto
riferito nella pronuncia in merito in ordine al diretto intervento del ricorrente nell’illecito
ricavabile dal verbale di arresto e dai referti medici.
Del tutto generico il motivo attinente alla misura della pena, in relazione alla quale il
giudicante, per il rito prescelto è tenuto solo a verificare la legalità e congruità, mentre nel
ricorso si opera un riferimento alla mancata argomentazione sul punto senza segnalare quale
elemento avrebbe dovuto indurre ad una diversa determinazione al riguardo.
P. Q. M.
La Corte dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese
processuali e della somma di C 1.500 (millecinquecento) in favore delle Cassa delle ammende.
Così deciso in Roma, all’udienza del 26 aprile 2016
Il Pre idente
Nel ricorso si deduce violazione dell’art. 129 cod. proc. pen. poiché risulterebbe mancante
l’analisi sull’inapplicabilità di formule di proscioglimento in fatto, oltre che vizio di motivazione
quanto alla determinazione della pena.