Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 20737 del 21/04/2015
Penale Ord. Sez. 7 Num. 20737 Anno 2015
Presidente: BEVERE ANTONIO
Relatore: PALLA STEFANO
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
SPINELLI VIRGINIA N. IL 02/02/1967
avverso la sentenza n. 2741/2012 CORTE APPELLO di L’AQUILA,
del 06/11/2013
dato avviso alle parti;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. STEFANO PALLA;
Data Udienza: 21/04/2015
Spinelli Virginia ricorre avverso la sentenza 6.11.13 della Corte di appello di L’Aquila che ha
confermato quella in data 24.5.12 del Tribunale di Chieti con la quale è stata condannata alla pena
di anni quattro di reclusione ed € 1.200,00 di multa per il reato di concorso in furto aggravato in
abitazione.
Deduce la ricorrente, nel chiedere l’annullamento dell’impugnata sentenza, violazione dell’art.606,
p.o. che aveva eseguito in sede di indagini preliminari il riconoscimento fotografico, ma che, in
sede dibattimentale, non era andata oltre l’affermazione della sussistenza di
Vi era stata dunque — conclude la difesa della ricorrente — violazione del combinato disposto del
comma 2 dell’art.192 c.p.p., che fa riferimento alla gravità, precisione e concordanza degli indizi
affinché essi possano assurgere al rango di prova.
Osserva la Corte che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile in quanto manifestamente
infondato.
Con motivazione del tutto congrua ed immune da censure di illogicità, i giudici di merito hanno
evidenziato come la responsabilità della Spinelli derivi dall’essere stata riconosciuta con certezza,
in sede di individuazione fotografica, dalla p.o. Mastrocola Cleonice, quale autrice del furto ai suoi
danni, riconoscimento positivo eseguito anche dalla figlia della parte lesa, Di Crescenzo Maria
Giustina, sia pure con qualche incertezza.
In dibattimento, poi, mentre la Di Crescenzo ha confermato i suoi iniziali dubbi, la di lei madre ha
dichiarato di non avere più ricordi, a motivo dell’età avanzata e del tempo trascorso, ma la gravità
del quadro indiziario così delineatosi — ha correttamente rimarcato la Corte aquilana — è stato
confermato dall’essere risultata la vettura che attendeva le due donne sotto casa della Mastrocola
(una Ford Kia di cui Di Crescenzo Domenico aveva rilevato il numero di targa), di proprietà di
Spinelli Virginia, sì da potersi concludere con tranquillante certezza — hanno da ultimo osservato i
comma 1, lett.b) ed e) c.p.p. per essere il giudizio di responsabilità basato sull’attendibilità della
giudici di secondo grado — che una delle due donne autrici del furto nell’appartamento della
Mastrocola è stata proprió Spinelli Virginia.
Alla inammissibilità del ricorso segue la condanna della ricorrente al pagamento delle spese
processuali e di una somma di favore della Cassa delle Ammende che reputasi equo determinare in
€1.000,00.
La Corte, dichiara inammissibile il ricorso e condanna la ricorrente al pagamento delle spese
processuali e della somma di € 1.000,00 in favore della Cassa delle Ammende.
Roma, 21 aprile 2015
P.Q.M.