Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 19478 del 14/04/2015


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Penale Ord. Sez. 7 Num. 19478 Anno 2015
Presidente: FIANDANESE FRANCO
Relatore: LOMBARDO LUIGI GIOVANNI

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:
ABBATE ANDREA N. IL 25/02/1970
avverso la sentenza n. 690/2010 CORTE APPELLO di MILANO, del
23/09/2013
dato avviso alle parti;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUIGI GIOVANNI
LOMBARDO;

Data Udienza: 14/04/2015

CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE – SEZIONE SETTIMA PENALE
proc. n. 19593/2014 R.G.

La Corte Suprema di Cassazione
Letto il ricorso ed esaminati gli atti;

Atteso che l’unico motivo di ricorso (col quale si deduce la erronea applicazione
della legge penale con riferimento alla mancata declaratoria di prescrizione del
reato in relazione alla riconosciuta ipotesi attenuata di cui al comma 2 dell’art. 648
cod. pen.) è manifestamente infondato, in quanto – secondo la giurisprudenza
pacifica di questa Corte – «In tema di ricettazione, l’ipotesi attenuata prevista dal
secondo comma dell’art. 648 cod. pen. non costituisce una autonoma previsione
incriminatrice, ma una circostanza attenuante speciale sicché, ai fini
dell’applicazione della prescrizione, deve aversi riguardo alla pena stabilita dal
primo comma del predetto articolo» (Cass., Sez. 2, n. 4032 del 10/01/2013 Rv.
254307);
Ritenuto che il ricorso va, pertanto, dichiarato inammissibile, con conseguente
condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento, nonché al
versamento, in favore della Cassa delle ammende, di una somma che, considerati i
profili di colpa emergenti dal ricorso, si determina equitativamente in euro mille;
P. Q. M.
dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese
processuali e al versamento della somma di mille euro alla Cassa delle ammende.
Così deciso in Roma, nella camera di consiglio della Settima Sezione Penale,
addì 14 aprile 2015.

Ritenuto che Abbate Andrea ricorre per cassazione avverso la sentenza della Corte
di Appello di cui in epigrafe che ha confermato la pronuncia di primo grado, con la
quale è stato condannato alle pene di giustizia per il reato di ricettazione;

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