Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 19139 del 16/04/2013
Penale Sent. Sez. 2 Num. 19139 Anno 2013
Presidente: FIANDANESE FRANCO
Relatore: MACCHIA ALBERTO
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D’APPELLO DI
PALERMO
nei confronti di:
VENEZIA GIUSEPPE N. IL 29/01/1988
avverso la sentenza n. 37/2010 TRIB.SEZ.DIST. di MAZARA DEL
VALLO, del 05/03/2012
visti gli atti, la sentenza e il ricorso
udita in PUBBLICA UDIENZA del 16/04/2013 la relazione fatta dal
Consigliere Dott. ALBERTO MACCHIA
Udito il Procuratore Generale (11.71 ,reizia del Dott. ig , em\tit
che ha concluso per -a3/fuilAi
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Udito, per la parte civile, l’Avv
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Data Udienza: 16/04/2013
Il Procuratore generale propone ricorso per cassazione, denunciando vizio di
motivazione, avverso la sentenza pronunciata il 5 marzo 2012 dal Tribunale di
Marsala, Sezione distaccata di Mazara del Vallo, con la quale VENEZIA Giuseppe è
stato assolto per non aver commesso il fatto dal delitto di ricettazione di due telefoni
cellulari di provenienza furtiva.
Il ricorso, nella specie per saltum (a seguito della sentenza n. 26 del 2007 della
Corte costituzionale con la quale è stata dichiarata la illegittimità costituzionale
dell’art. 1 della legge n. 46 del 2006, nella parte in cui, sostituendo l’art. 593 cod.
proc. pen., ha escluso che il pubblico ministero possa appellare contro le sentenze di
proscioglimento, fatta eccezione per l’ipotesi previste dall’art. 603, comma 2, cod.
proc. pen., se la nuova prova è decisiva), deve essere convertito in appello. Il ricorso
che contenga tra i motivi anche la censura di cui all’art. 606, comma 1, lettera e) cod.
proc. pen. relativa al vizio di motivazione della sentenza impugnata, non può essere
infatti proposto per saltum e, se proposto, deve essere convertito in appello, a norma
dell’art. 569, comma 3, del codice di rito ( cfr., ex plurimis, Cass., Sez. VI, n. 26350
del 31 maggio 2007; Sez. I, n. 48139 del 10 dicembre 2008).
P. Q. M.
Convertito il ricorso in appello, dispone trasmettersi gli atti alla Corte di appello di
Palermo.
Così deciso in Roma, il 16 aprile 2013
Il Consigl’e e estensore
1 Presidente
OSSERVA