Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 19134 del 05/10/2016


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Penale Ord. Sez. 7 Num. 19134 Anno 2017
Presidente: BLAIOTTA ROCCO MARCO
Relatore: SAVINO MARIAPIA GAETANA

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:
DI MARCO ANTONIO FRANCESCO N. IL 09/03/1960
avverso la sentenza n. 1143/2015 TRIBUNALE di CALTAGIRONE,
del 18/03/2016
dato avviso alle parti;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIAPIA GAETANA
SAVINO;

Data Udienza: 05/10/2016

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Fatto e diritto
Di Marco Antonio Francesco, per il tramite del proprio difensore di fiducia, ha proposto ricorso per
Cassazione avverso la sentenza ex art. 444 c.p.p. emessa in data 18.03.2016 dal Tribunale di Caltagirone, con
la quale è stata applicata la pena di anni uno e mesi due di reclusione ed euro 400,00 di multa per i reati di
cui agli artt. 624bis, 625 n. 2, 707 e 61 n. 2, c.p. Fatto accertato in Grammichele il 31.07.2015.
La difesa deduce difetto di motivazione della sentenza impugnata in ordine alla sussistenza di eventuali
cause di non punibilità ex art 129 c.p.p.,.

Il ricorrente, pur dolendosi della insufficienza delle argomentazioni poste alla base della pronuncia ex art.
129 c.p.p, non indica in alcun modo le ragioni per le quali, in presenza di una richiesta di applicazione della
pena da lui proveniente, che presuppone la rinuncia implicita a qualsiasi questione sulla colpevolezza, il
Giudice avrebbe dovuto disattendere tale richiesta e pervenire ad una decisione di proscioglimento basata
sull’evidenza della insussistenza dei fatti, della loro mancata commissione da parte dell’imputato etc ex art.
129 cpp.
Questa Corte ha costantemente affermato che nel giudizio definito ex art. 444 cod proc. pen. è inammissibile
per genericità l’impugnazione nella quale sia stata lamentata la mancata verifica o comunque l’omissione di
motivazione in ordine alla sussistenza di cause di non punibilità, ove la censura non sia accompagnata dalla
indicazione specifica delle ragioni che avrebbero dovuto imporre al giudice l’assoluzione o il
proscioglimento ai sensi dell’ art. 129 cod. proc. ( Cass Sez. 3, Sentenza n. 1693 del 19/04/2000
Cc. (dep. 01/06/2000 ) Rv. 216583 Sez. 3, Sentenza n. 2932 del 22/09/1997 Cc. (dep. 06/11/1997 ) Rv.
209387)
E difatti è onere del ricorrente indicare l’esistenza di una possibile causa di non punibilità. Qualora dagli
atti o dalle deduzioni delle parti emergano concreti elementi circa la possibile applicazione di cause di non
punibilità, il giudizio negativo sulla ricorrenza di una delle ipotesi previste dall’art. 129 c.p.p. deve essere
accompagnato da una specifica motivazione; diversamente, deve ritenersi sufficiente una motivazione
consistente nella enunciazione, anche implicita, che è stata compiuta la verifica richiesta dalla legge e nella
valutazione negativa della non ricorrenza le condizioni per una pronuncia di proscioglimento.
Conclusivamente, in assenza di specifica deduzione sul punto da parte del ricorrente,

l’obbligo

motivazionale del giudice è assolto anche dando atto della effettuata verifica della insussistenza di
condizioni che impongano il proscioglimento dell’imputato e di tale adempimento ben può dare conto con
motivazione sintetica. Sez. 3, Sentenza n.39952 del 03/10/2006, dep. 05/12/2006 Rv. 235495, Cass sez 5
5.1.2006 n. 211 Cortese). Nel caso di specie, peraltro, il giudice ha escluso la ricorrenza delle condizioni per
la pronuncia di proscioglimento ai sensi dell’art. 129 c.p.p., sulla base degli elementi raccolti a carico
dell’imputato, ovvero dai verbali di arresto, perquisizione e sequestro, nonché dalle stesse dichiarazioni del
prevenuto.
Il ricorso pertanto è inammissibile

Il ricorso è inammissibile per assoluto difetto di specificità.

< ' Segue per legge la condanna dell'imputato al pagamento delle spese processuali e della somma di euro 2.000,00 a favore della Cassa delle ammende PQM Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro 2.000,00 in favore della Cassa delle ammende. Così deciso il 5.10.2016

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