Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 18161 del 05/03/2015


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Penale Sent. Sez. 5 Num. 18161 Anno 2015
Presidente: BEVERE ANTONIO
Relatore: SABEONE GERARDO

SENTENZA

sul ricorso proposto da:
GAGLIANO ANTONIO N. IL 29/03/1983
avverso la sentenza n. 83/2012 TRIBUNALE di MILANO, del
08/04/2013
visti gli atti, la sentenza e il ricorso
udita in PUBBLICA UDIENZA del 05/03/2015 la relazione fatta dal
Consigliere Dott. GERARDO SABEONE
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. wLt t1)-(14Aft
che ha concluso per j
tux lieu,f,vco nditti,ujo
to.A.W;thrm:, 44‹.. 402.1,

Udito, per la parte civile, l’Avv
UditaikifensoriAvv.

Data Udienza: 05/03/2015

RITENUTO IN FATTO
1. Con l’impugnata sentenza il Tribunale di Milano ha confermato la
sentenza di prime cure che aveva condannato Gagliano Antonio alla pena di euro

Herrera Rodrigo Eugenio.
2. Avverso detta sentenza ha proposto ricorso per cassazione l’imputato,
personalmente, denunciando una duplice mancanza di motivazione sia in merito
alla mancata conversione della pena pecuniaria in quella dei lavori socialmente
utili che alla valutazione delle emergenze istruttorie.

CONSIDERATO IN DIRITTO

1. Il ricorso va rigettato in quanto il primo motivo oblitera quanto
espresso dal Giudice a quo in merito all’evidente violazione del divieto di
reformatio in peius nell’ipotesi di sostituzione della pena pecuniaria inflitta con
pene personali (sia i lavori di pubblica utilità che l’arresto domiciliare).
Nel procedimento avanti al giudice di pace, una volta irrogata la pena
pecuniaria, l’imputato non può più chiedere l’applicazione in luogo di essa, della
pena del lavoro di pubblica utilità, essendo una tale “sostituzione” consentita,
successivamente alla pronuncia del dispositivo, unicamente con riguardo alla
irrogata permanenza domiciliare (v. Cass. Sez. V 9 novembre 2012 n. 1109).
Invero, il sistema delineato dall’articolo 52 del D. Lgs. 274/2000 prevede
tre pene principali (pena pecuniaria, permanenza domiciliare e lavoro di pubblica
utilità) che, una volta irrogate, non possono essere sostituite con altra e
deteriore sanzione principale, come nella specie.
La pena pecuniaria, ai sensi del successivo articolo 55 del citato D. Lgs.
274/2000, può essere convertita in quella dei lavori socialmente utili soltanto
allorquando rimanga ineseguita.
2. Il secondo motivo si sostanzia, da un lato, in una generica ed indebita
riproposizione della doglianze circa la valutazione delle emergenze istruttorie;
trattasi, inoltre di doglianza che, oltre ad essere meramente ripetitiva di quanto
già evidenziato in grado di appello, passa del tutto sotto silenzio la pur esistente
motivazione offerta sul punto dal Giudice a quo.

800,00 di multa per i reati di lesioni personali e minacce in danno di Vargas

3. Dal rigetto del ricorso deriva, per concluderei la condanna del ricorrente
al pagamento delle spese processuali.
P. T. M.

La Corte, rigetta il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle

Così deciso il 5 marzo 2014.

spese processuali.

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