Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 17064 del 08/02/2018
Penale Ord. Sez. 7 Num. 17064 Anno 2018
Presidente: TARDIO ANGELA
Relatore: APRILE STEFANO
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
DI FEBBRARC NICOLA nato il 07/09/1968 a NAPOLI
avverso l’ordinanza del 27/10/2016 del TRIB. SORVEGLIANZA di NAPOLI
dato avviso alle parti;
sentita la relazione svolta dal Consigliere STEFANO APRILE;
Data Udienza: 08/02/2018
RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO
Il Tribunale di sorveglianza di NAPOLI, con ordinanza in data 27/10/2016, rigettava il reclamo
proposto da DI FEBBRARO NICOLA, confermando l’ordinanza del Magistrato di Sorveglianza di
Napoli in data 20.4.2016 che aveva respinto la richiesta di liberazione anticipata per il periodo dal
13.2.2009 al 13.2.2006.
Propone ricorso per cassazione l’imputato, deducendo il seguente motivo: violazione di legge e vizio
di motivazione con riferimento al diniego del beneficio in relazione alla liberazione anticipata
speciale.
Il ricorso è inammissibile.
era stata in proposito proposta con il reclamo al Tribunale di sorveglianza, essendo state formulate
deduzioni unicamente rispetto alla liberazione anticipata “ordinaria”.
Per quanto concerne la liberazione anticipata, è doveroso evidenziare che, secondo il costante
insegnamento di questa Suprema Corte, esula dai poteri della Corte di cassazione quello di una
‘rilettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione, la cui valutazione è, in via
esclusiva, riservata al giudice di merito, senza che possa integrare il vizio di legittimità la mera
prospettazione di una diversa, e per il ricorrente più adeguata, valutazione delle risultanze
processuali (per tutte: Sez. Un., 30/4-2/7/1997, n. 6402, Dessimone, riv. 207944; tra le più
recenti: Sez. 4, n. 4842 del 02/12/2003 – 06/02/2004, Elia, Rv. 229369).
Tra i requisiti del ricorso per cassazione vi è anche quello, sancito a pena di inammissibilità, della
specificità dei motivi : il ricorrente ha non soltanto l’onere di dedurre le censure su uno o più punti
determinati della decisione impugnata, ma anche quello di indicare gli elementi che sono alla base
delle sue lagnanze.
Nel caso di specie il ricorso è inammissibile perché privo dei requisiti prescritti dall’art. 581, comma
1, lett. c) c.p.p. in quanto, a fronte di una motivazione ampia e logicamente corretta, non indica gli
elementi che sono alla base della censura formulata, non consentendo al giudice dell’impugnazione
di individuare i rilievi mossi ed esercitare il proprio sindacato.
Alla inammissibilità del ricorso consegue la condanna del ricorrente al pagamento delle spese
processuali, nonché, ai sensi dell’art. 616 c.p.p., valutati i profili di colpa nella determinazione della
causa di inammissibilità emergenti dal ricorso (Corte Cost. 13 giugno 2000, n. 186), al versamento
della somma, che ritiene equa, di euro duemila a favore della cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e
della somma di euro duemila alla cassa delle ammende.
Così deciso il 08/02/201/
Il Consiglier
NO
e
La deduzione concernente la liberazione anticipata speciale è inammissibile poiché nessuna censura