Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 16802 del 20/02/2018


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Penale Sent. Sez. 5 Num. 16802 Anno 2018
Presidente: ZAZA CARLO
Relatore: CALASELICE BARBARA

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa nei confronti di :
PARENTIGNOTI ROSARIO nato ad Avola il 14/04/1984
ALI’ OMAR nato a Siracusa il 6/02/1990

avverso l’ordinanza del 6/11/2017 del Tribunale di Siracusa

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Barbara Calaselice;
letta la requisitoria scritta del Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto
Procuratore generale Delia Cardia, che ha concluso chiedendo l’annullamento
senza rinvio dell’ordinanza impugnata.

Data Udienza: 20/02/2018

RITENUTO IN FATTO e CONSIDERATO IN DIRITTO

1. Il Tribunale di Siracusa con il provvedimento impugnato, ha reputato non
legittimo l’arresto eseguito nei confronti di Rosario Parentignoti e Alì Omar per il
reato di tentato furto aggravato, in quanto ritenuti insussistenti i presupposti di
cui all’art. 382 cod. proc. pen., non ricorrendo la quasi fragranza. Si assume
nell’ordinanza di non convalida che gli operanti non avevano avuto percezione

del locale palazzetto dello sport, denominato Pala Priolo, in assenza di ulteriori
tracce del reato immediatamente rilevate.

2.

Avverso l’indicata ordinanza ha proposto tempestivo ricorso per

cassazione il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa
deducendo il difetto di motivazione.
2.1. Si assume che, nella specie, gli operanti anche se chiamati ad
intervenire dal custode, perché questi aveva notato le due persone poi arrestate,
entrare dopo aver forzato la porta di ingresso del palazzetto dello sport, una
volta giunti sul posto, avevano direttamente osservato tracce del reato. Dal
verbale di arresto, infatti, secondo il ricorrente risulta che gli operanti avevano
avuto modo di notare l’uscita dallo stabile di due persone che avevano, poi,
tentato di allontanarsi, così percependo direttamente parte della condotta
illecita, potendo senz’altro reputarsi, la porzione di azione osservata, collegata
ai rilevati segni di effrazione della porta di ingresso dell’edificio.

3. Il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, ha
fatto pervenire requisitoria scritta con la quale ha concluso chiedendo
l’annullamento senza rinvio del provvedimento.

4. Il ricorso è fondato e deve essere accolto con conseguente annullamento
senza rinvio dell’ordinanza, in quanto relativa ad arresto eseguito
legittimamente.
4.1. L’arresto degli indagati, nella specie, è stato occasionato dalla richiesta
di intervento di personale di polizia giudiziaria che, però, una volta giunto sul
posto, ha avuto modo di notare direttamente condotte e situazioni di fatto poste
in essere dagli autori del reato, immediatamente correlate alla perpetrazione
dell’illecito e, anzi, rivelatrici della colpevolezza degli indagati.

2

diretta della condotta illecita, essendo intervenuti su segnalazione del custodie

4.2. Risulta quindi, viziata la motivazione del giudice del Tribunale di
Siracusa laddove richiama la giurisprudenza di questa Suprema Corte sulla
nozione di inseguimento e sulla necessità della diretta percezione e
constatazione della condotta illecita da parte del personale operante, ai fini della
sussistenza della quasi flagranza.
E’ noto invero il principio di diritto fissato dalla giurisprudenza di questa
Corte suprema di cassazione, da ultimo nella sua composizione più autorevole,

l’inseguimento dell’indagato sia stato iniziato non a seguito e a causa della
diretta percezione dei fatti da parte della polizia giudiziaria, bensì per effetto e
solo dopo l’acquisizione di informazioni da parte di terzi (Sez. U, n. 39131 del
24/11/2015, dep. 21/09/2016, Ventrice, Rv. 267591; Sez. 4, n. 23162 del
13/04/2017, Visonà, Rv. 270104; Sez. 1, n. 43394 del 03/10/2014, Quaresima,
Rv. 260527).
Nella specie, tuttavia, non è mancata la diretta percezione delle tracce del
reato, né sussiste cesura tra la percezione diretta del fatto delittuoso
(quantomeno attraverso tracce rivelatrici della sua immediata consumazione) e
l’intervento di privazione della libertà degli autori del tentato furto. Anzi, una
volta giunti sul posto, gli operanti hanno direttamente notato i due giovani che
uscivano dalla porta del palazzetto e che cercavano di allontanarsi, potendo, da
tale comportamento, autonomamente rilevare tracce del reato appena tentato,
come confermato dai riscontrati segni di effrazione rinvenuti sulla porta
dell’edificio.

5. Si impone pertanto l’annullamento senza rinvio del provvedimento
impugnato in quanto l’arresto risulta eseguito legittimamente.

PQM

annulla senza rinvio il provvedimento impugnato.
Così deciso il 20/02/2018

s nsoré”-e
Depositato in Cancelleria
Roma, fi ………

secondo il quale non sussiste la condizione di quasi flagranza qualora

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