Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 1598 del 04/12/2015


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Penale Ord. Sez. 7 Num. 1598 Anno 2016
Presidente: SAVANI PIERO
Relatore: PALLA STEFANO

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:
ZOGAJ LABINOT N. IL 07/05/1990
BYTYQI DIAR N. IL 08/06/1989
avverso la sentenza n. 2052/2014 CORTE APPELLO di VENEZIA, del
08/01/2015
dato avviso alle parti;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. STEFANO PALLA;

Data Udienza: 04/12/2015

Zogaj Labinot e Bytyqi Diar ricorrono avverso la sentenza 8.1.15 della Corte di appello di Venezia
con la quale, in parziale riforma di quella in data 7.5.14 del Tribunale di Vicenza, emessa a seguito
di giudizio abbreviato, qualificato il reato sub a) quale p. e p. dagli artt.624, 625 nn. 2 e 5 c.p., è
stata a ciascuno ridotta la pena, per tale reato e per quello di resistenza di cui al capo b), unificati ex
art.81 cpv. c.p., ad anni due, giorni dieci di reclusione ed € 200,00 di multa.

dell’art.606, con-ima 1, lett.b) ed e) c.p.p., per non avere i giudici di secondo grado concesso le
attenuanti generiche, non considerando la giovane età e la incensuratezza dell’imputato, oltre alla
ammissione degli addebiti, né quella di cui all’art.62 n.6 c.p. pur avendo l’imputato offerto in
risarcimento del danno la somma di € 400,00 alla parte offesa.
Bytyqi Diar deduce violazione dell’art.606, coma 1, lett.b) ed e) c.p.p., con riferimento al reato di
cui all’art.337 c.p., per essere risultato che il medesimo aveva attuato solo una resistenza passiva,
chiudendosi all’interno dell’autovettura, e con riferimento alla mancata concessione delle attenuanti
generiche, illogicamente negate — così come il beneficio di cui all’art.163 c.p. – pur avendo la Corte
di appello dato atto di ‘una certa resipiscenza’ da parte degli imputati.
Osserva la Corte che i ricorsi devono essere dichiarati inammissibili, perché manifestamente
infondato, dal momento che del tutto legittimamente sono state negate ai due ricorrenti le attenuanti
generiche, in considerazione della gravità dei fatti, della proclività a delinquere dimostrata non
desistendo dalle azioni delittuose neanche dopo che era scattato l’allarme, e dalla capacità
organizzativa, con conseguente pericolosità evidenziata anche dai comportamenti successivi che
hanno determinato il ripristino della custodia cautelare in carcere per entrambi.
Legittimamente, poi, è stata negata l’attenuante di cui all’art.62 n.6 c.p., sia in considerazione del
danno non minimo cagionato ( e della conseguente insufficienza, a fini risarcitori, della somma
offerta), sia della non riconducibilità allo Zogaj della offerta risarcitoria.
Quanto, infine, al reato di cui all’art.337 c.p., la configurabilità è stata correttamente motivata con
riferimento al contenuto del verbale di arresto, da cui risulta che i due ricorrenti, per impedire ai

Deduce il ricorrente Zogaj, nel chiedere l’annullamento dell’impugnata sentenza, violazione

verbalizzanti di procedere al loro controllo, hanno usato violenza spingendo e strattonando gli
operanti e tentando, senza peraltro riuscirvi, la fuga.
Alla inammissibilità dei ricorsi segue la condanna di ciascun ricorrente al pagamento delle spese
processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende che reputasi equo determinare in
€1.000,00.

Dichiara inammissibili i ricorsi e condanna i ricorrenti al pagamento ciascuno delle spese
processuali e della somma di € 1.000,00 in favore della Cassa delle ammende.
Roma, 4 dicembre 2015
CO . SIGLIERE estensore
IL

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…,
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P.Q.M.

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