Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 15327 del 07/02/2014


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Penale Ord. Sez. 7 Num. 15327 Anno 2014
Presidente: ZAMPETTI UMBERTO
Relatore: CAIAZZO LUIGI PIETRO

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:
DE LEO DANIELE N. IL 18/02/1981
avverso la sentenza n. 1531/2011 CORTE APPELLO di LECCE, del
01/02/2013
dato avviso alle parti;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUIGI PIETRO
CAIAZZO;

Data Udienza: 07/02/2014

Premesso che con sentenza in data 1.2.2013 la Corte d’appello di Lecce confermava la
sentenza in data 8.6.2011 del Tribunale di Brindisi con la quale DE LEO DANIELE era stato
condannato alla pena di mesi 2 di arresto per il reato di cui all’art. 9 legge 1423/1956,
accertato il 2.10.2009;

Letto il ricorso per cassazione presentato dall’imputato, con il quale si chiede l’annullamento
della sentenza della Corte d’appello perché non vi sarebbe prova certa che la notte

il campanello della sua abitazione; inoltre si censura il vizio di motivazione nella mancata
concessione delle attenuanti generiche e nella dosimetria della pena;

Considerato che i motivi di ricorso sono mera ripetizione dei motivi d’appello, ai quali aveva già
adeguatamente risposto il giudice di secondo grado; che non possono essere sollevate davanti
a questa Corte questioni che riguardano il fatto; che la motivazione con la quale la Corte di
merito ha negato le attenuanti generiche e non ha ridotto la pena non presenta alcun vizio
sotto l’aspetto logico giuridico;

Ritenuto, pertanto, che il ricorso debba essere dichiarato inammissibile, con conseguente
condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali nonché – valutato il contenuto
dei motivi e in difetto della ipotesi di esclusione di colpa nella proposizione dell’impugnazione al versamento a favore della Cassa delle Ammende della somma che la Corte determina, nella
misura congrua ed equa, indicata nel dispositivo

P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali
e della somma di euro 1.000,00 alla Cassa delle Ammende.
Così deciso in Roma in data 7 febbraio 2014

dell’accertamento il De Leo non fosse in casa, in quanto il predetto avrebbe potuto non sentire

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