Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 14924 del 09/12/2013
Penale Ord. Sez. 7 Num. 14924 Anno 2014
Presidente: LOMBARDI ALFREDO MARIA
Relatore: DE BERARDINIS SILVANA
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
LAPTEACRU GICU N. IL 17/01/1986
avverso la sentenza n. 14591/2012 GIUDICE UDIENZA
PRELIMINARE di BRESCIA, del 25/10/2012
dato avviso alle parti;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SILVANA DE
BERARDINIS;
Data Udienza: 09/12/2013
CONSIDERATO IN DIRITTO:
– che il ricorso va dichiarato inammissibile, in quanto proposto il 4 dicembre 2012 e,
quindi, successivamente alla data del 22 novembre 2012, indicata nella copia in atti
della sentenza impugnata come quella in cui quest’ultima era divenuta irrevocabile; e
ciò a prescindere dalla ulteriore causa di inammissibilità derivante dal contenuto
dell’atto di gravame, dal momento che la proposta doglianza, oltre a non prospettare
una causa di effettiva nullità, risulta anche smentita dalla lettura della medesima
sentenza, da cui si rileva che è stata correttamente individuata come pena base quella
già inflitta con la pronuncia divenuta irrevocabile, applicandosi quindi sulla stessa
l’aumento concordato fra le parti;
– che la ritenuta inammissibilità del ricorso comporta le conseguenze di cui all’art.
616 c.p.p., ivi compresa, in assenza di elementi che valgano ad escludere ogni profilo
di colpa, anche l’applicazione della prescritta sanzione pecuniaria, il cui importo
stimasi equo fissare in euro millecinquecento;
P. Q. M.
La Corte dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle
spese del procedimento nonché al versamento della somma di euro millecinquecento
alla cassa delle ammende.
Così deciso in Roma, il 9 dicembre 2013.
RILEVATO IN FATTO:
– che con l’impugnata sentenza, pronunciata ai sensi dell’art. 444 c.p.p., fu applicata
a tale LAPTEACRU Gicu, per il reato di furto aggravato continuato, la pena
concordata con la pubblica accusa nella misura di mesi quattro di reclusione ed euro
400 di multa, a titolo di aumento per continuazione sulla maggior pena che al
medesimo imputato era stata inflitta per altro analogo con diversa pronuncia
giudiziaria, divenuta irrevocabile;
– che avverso detta sentenza ha proposto ricorso per cassazione la difesa
dell’imputato, lamentando che il giudice si sarebbe limitato a stabilire il complessivo
trattamento sanzionatorio, senza individuare la violazione ritenuta più grave, alla
quale far riferimento per stabilire la pena base e, quindi, i successivi aumenti;