Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 1452 del 14/10/2013
Penale Sent. Sez. 1 Num. 1452 Anno 2014
Presidente: CHIEFFI SEVERO
Relatore: MAGI RAFFAELLO
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
COLAFIGLI MARCELLO N. IL 12/11/1953
avverso l’ordinanza n. 9589/2012 GIUD. SORVEGLIANZA di
REGGIO EMILIA, del 02/01/2013
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. RAFFAELLO MAGI;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott. itti- .
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Uditi difensor Avv.;
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Data Udienza: 14/10/2013
IN FATTO E IN DIRITTO
1. Il Magistrato di Sorveglianza di Reggio Emilia, in data 2.1.2013, dichiarava
non luogo a provvedere su istanza proposta da Colafigli Marcello, tesa ad
ottenere la revoca della misura di sicurezza e della dichiarazione di abitualità e
tendenza a delinquere. La motivazione della decisione si fonda sul fatto che il
Colafigli risulta ristretto in Ospedale Psichiatrico Giudiziario per infermità psichica
sopravvenuta, con sospensione dell’esecuzione della pena.
violazione di legge e vizio di motivazione.
Si rappresenta che il periodo trascorso in OPG era di osservazione e che in ogni
caso la patologia psichiatrica da cui il Colafigli è affetto non comporta alcuna
ipotesi di pericolosità sociale, sì da imporre la revoca della misura di sicurezza. Si
deduce pertanto assenza di motivazione e travisamento dei presupposti di fatto
della domanda.
2. Il ricorso va qualificato come appello, ai sensi dell’art. 568 comma 5
cod.proc.pen., in confomità a quanto richiesto dal Procuratore Generale presso
questa Corte.
Avverso i provvedimenti emessi dal Magistrato di Sorveglianza in tema di misure
di sicurezza è infatti previsto espressamente l’appello al Tribunale di
Sorveglianza ai sensi dell’art. 680 cod.proc.pen. e non può ritenersi consentito il
ricorso per saltum in cassazione.
Gli atti vanno pertanto trasmessi al Tribunale di Sorveglianza di Bologna, per
effetto della citata disposizione di legge.
P.Q.M.
Qualificato il ricorso come appello, dispone la trasmissione degli atti al Tribunale
di Sorveglianza di Bologna.
Così deciso il 14 ottobre 2013
Il Consigliere estensore
Il Presidente
Ricorre per cassazione l’interessato – a mezzo del difensore – deducendo