Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 12076 del 30/09/2013
Penale Ord. Sez. 7 Num. 12076 Anno 2014
Presidente: SIOTTO MARIA CRISTINA
Relatore: CAPOZZI RAFFAELE
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
AMBROSINO GIUSEPPE N. IL 18/01/1960
avverso l’ordinanza n. 2757/2012 TRIB. SORVEGLIANZA di
VENEZIA, del 27/11/2012
dato avviso alle parti;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. RAFFAELE CAPOZZI;
Data Udienza: 30/09/2013
RG.51006/12-RUOLO N.35
FATTO E DIRITTO
AMBROSINO Giuseppe impugna personalmente innanzi a questa Corte l’odinanza
in data 27 novembre 2012, con la quale il Tribunale di sorveglianza di Venezia
aveva revocato nei suoi confronti la misura alternativa della detenzione
domiciliare, concessagli dal Tribunale di sorveglianza di Genova con ordinanza
del 21 aprile 2011.
che non erano state minimamente prese in esame dal Tribunale e sussistendo le
sue allegate difficoltà di deambulazione; inoltre egli non aveva commesse le
truffe addebitategli nei mesi di giugno e luglio 2012.
Il ricorso è inammissibile siccome manifestamente infondato, avendo il
provvedimento impugnato adeguatamente motivato in ordine alla disposta
revoca della misura alternativa della detenzione domiciliare concessagli, avendo
fatto riferimento alla condotta gravemente trasgressiva da lui tenuta, essendo
stato egli più volte denunciato per evasione e truffa e che, inoltre, egli era in
grado di deambulare autonomamente, si che il quadro nosografico, sebbene
compromesso, non presentava caratteri di gravità tale da impedire il ripristino
del regime detentivo ordinario nei suoi confronti.
Da quanto sopra consegue la declaratoria di inammissibilità del ricorso in esame,
con condanna del ricorrente, ai sensi dell’art. 616 cod. proc. pen., al pagamento
delle spese processuali e della somma di € 1.000,00 alla Cassa delle Ammende.
P.O.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle
spese processuali e della somma di € 1.000,00 alla Cassa delle Ammende.
Così deciso il 30 settembre 2013.
Deduce erronea applicazione della legge penale, essendo egli affetto da patologie