Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 11773 del 04/02/2014
Penale Sent. Sez. 2 Num. 11773 Anno 2014
Presidente: CARMENINI SECONDO LIBERO
Relatore: BELTRANI SERGIO
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
VACANTE ALESSANDRO N. IL 25/11/1977
avverso la sentenza n. 1400/2013 CORTE APPELLO di TORNO, del
18/07/2013
visti gli atti, la sentenza e il ricorso
udita in PUBBLICA UDIENZA del 04/02/2014 la relazione fatta dal
Consigliere Dott. SERGIO BELTRANI
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott.
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che ha concluso per i
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~A. -Lc b Data Udienza: 04/02/2014 1 RITENUTO IN FATTO
1. La Corte d'appello di Torino, con la sentenza indicata in epigrafe,
ha confermato - quanto all'affermazione di responsabilità - la sentenza
con la quale il G.U.P. del Tribunale della stessa città, in data 11 gennaio
2013, all'esito del giudizio abbreviato, aveva dichiarato l'odierno
ricorrente colpevole di concorso in tentata rapina impropria aggravata e generiche prevalenti sulle concorrenti aggravanti; la Corte di appello ha
ridotto la pena.
2. Avverso tale provvedimento, l'imputato (con l'ausilio di un difensore iscritto nell'apposito albo speciale) ha proposto ricorso per
cassazione, deducendo il motivo di seguito enunciato nei limiti
strettamente necessari per la motivazione, come disposto dall'art. 173,
comma 1, disp. att. c.p.p.:
I - violazione dell'art. 62 n. 4 c.p. in relazione all'art. 56 c.p.:
lamenta che le argomentazioni poste dalla Corte di appello a
fondamento del diniego della predetta circostanza attenuante (essere la
stessa inapplicabile ai reati contro il patrimonio rimasti allo stadio del
mero tentativo, posto che il danno patrimoniale non è elemento
costitutivo dell'ipotesi delittuosa) sono state superate dalle Sezioni Unite
con sentenza del 28 marzo 2013.
Ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio dell'impugnata
sentenza, poiché la Corte di appello, muovendo dalla predetta premessa
in diritto, non aveva esaminato il merito della richiesta difensiva. 3. All'odierna udienza pubblica, dopo il controllo della regolarità degli avvisi di rito, la parte presente ha concluso come da epigrafe, e
questa Corte Suprema ha deciso come da dispositivo in atti, pubblicato
mediante lettura in udienza. CONSIDERATO IN DIRITTO
Il ricorso è fondato.
Le Sezioni Unite di questa Corte Suprema, con sentenza n. 28243 del
28 marzo 2013, CED Cass. n. 255528, superando il contrasto in lesioni personali aggravate in continuazione, con le attenuanti 2
argomento insorto, ed in particolare l'orientamento accolto dalla Corte di
appello nella sentenza impugnata, hanno affermato il seguente principio
di diritto (che il collegio condivide e ribadisce): «Nei reati contro il patrimonio, la circostanza attenuante comune
del danno di speciale tenuità é applicabile anche al delitto tentato quando
sia possibile desumere con certezza, dalle modalità del fatto e in base ad compimento, il danno patrimoniale per la persona offesa sarebbe stato di
rilevanza minima. (Fattispecie relativa al tentativo di furto di monete
custodite in apposito cassetto di un distributore automatico di
bevande)>>.
A detto principio dovrà attenersi la Corte di appello in sede di rinvio,
valutando successivamente se – in fatto ricorrano le condizioni per
ritenere la circostanza attenuante de qua.
Deve comunque rilevarsi che si è già formato il giudicato in ordine
all’affermazione di responsabilità (che non ha costituito oggetto di
ricorso).
P.Q.M.
Annulla la sentenza impugnata limitatamente alla statuizione relativa
alla circostanza attenuante di cui all’art. 62, comma 1, n. 4 cod. pen.,
con rinvio ad altra sezione della Corte di appello di Torino per nuovo
giudizio sul punto.
Così deciso in Roma, udienza pubblica 4 febbraio 2014.
un preciso giudizio ipotetico che, se il reato fosse stato ~tato al