Sentenza Sentenza Cassazione Penale n. 11033 del 24/01/2014


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Penale Ord. Sez. 7 Num. 11033 Anno 2014
Presidente: FIALE ALDO
Relatore: GAZZARA SANTI

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:
LAGORIO PAOLO GIOVANNI N. IL 10/01/1947
avverso la sentenza n. 3259/2013 GIUDICE UDIENZA
PRELIMINARE di GENOVA, del 02/07/2013
dato avviso alle parti;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SANTI GAZZARA;

Data Udienza: 24/01/2014

RITENUTO:

-che con la sentenza in epigrafe segnata il Gip presso il Tribunale di Genova, su concorde richiesta
delle parti, ha applicato la pena di curo 22.500,00 di multa, in sostituzione della reclusione per mesi
tre ) a carico di Paolo Giovanni Lagorio, imputato di due fatti di reato, ex art. 8, divo 74/2000;

cod.proc.pen.. in quanto la motivazione con cui è Stata esclusa la ricorrenza dei presupposti per il
proscioglimento è meramente apparente: nonché vizio del discorso giustificativo in relazione alla
dosimetria della pena

-che le censure sono manifestamente infondate;

-che il vaglio di legittimità. a cui è stata sottoposta l’impugnata pronuncia. permette di ritenere
logica e corretta la argomentazione motivazionale. adottata dal decidente;

-che l’obbligo della motivazione, imposto al giudice dall’art. 111 Costituzione e dall’art. 125, co. 3,
cod. proc. pen.. per tutte le sentenze, opera anche rispetto a quelle di applicazione della pena su
richiesta delle parti. Tuttavia, in tal caso, esso non può non essere conformato alla particolare natura
giuridica della sentenza di patteggiamento. rispetto alla quale. pur non potendo ridurre il compito
del giudice ad una funzione di semplice presa d’atto del patto concluso tra le parti. lo sviluppo delle
linee argomentative della decisione è necessariamente correlato alla esistenza dell’atto negoziale
con cui l’imputato dispensa l’accusa dall’onere di provare i fatti dedotti nella imputazione.
Ne consegue che il giudizio negativo circa la ricorrenza di una delle ipotesi di cui all’art. 129 cod,
proc. pen. deve essere accompagnato da una specifica motivazione soltanto qualora dagli atti o dalle
deduzioni delle parti emergano concreti elementi circa la possibile applicazione di cause di non
punibilità. dovendo, invece, ritenersi sufficiente. in caso contrario, una motivazione consistente
nella enunciazione. anche implicita, che è stata compiuta la verifica richiesta dalle leggi e che non
ricorrono le condizioni per la pronuncia di proscioglimento a norma del citato art. 129 cod. proc.
pen. ( ex multis (‘ass. 22/3/1999. n.752 ): nella specie il Tribunale ha pronunciato la sentenza ex
art. 444 cod.proc.pen. nel rispetto delle prescrizioni ex lege indicate, richiamando, in maniera
specifica. le acquisizioni istruttorie ( verbale di arresto e documentazione allegata ). preclusive al
riconoscimento di cause di non punibilità.

-che la difesa del prevenuto ha proposto ricorso per cassazione. eccependo violazione dell’ art. 129

-che. in tema di patteggiamento. può censurarsi la pena applicata solo nel caso in cui essa si riveli
illegale: circostanza nella specie insussistente:

-che il ricorso va dichiarato inammissibile con le conseguenze di legge
P. Q. M.
dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al

Così deciso in Roma il 24/1/2014.

versamento in favore della Cassa delle Ammende della somma di euro 1.500.00.

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