Sentenza Sentenza Cassazione Civile n. 8600 del 12/04/2010

Cassazione civile sez. I, 12/04/2010, (ud. 03/12/2009, dep. 12/04/2010), n.8600

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VITRONE Ugo – est. Presidente –

Dott. SALVAGO Salvatore – Consigliere –

Dott. BERNABAI Renato – Consigliere –

Dott. RAGONESI Vittorio – Consigliere –

Dott. FITTIPALDI Onofrio – rel. Consigliere –

ha pronunciato la seguente:

sentenza

sul ricorso proposto da:

V.F., elettivamente domiciliata in n Napoli, Via

Giuseppe Ribera, n. 1, presso l’avv. CUCINELLA Luigi Aldo, che la

rappresenta e difende per procura a margine del ricorso;

– ricorrente –

contro

MINISTRO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE;

– intimato –

avverso il decreto della Corte d’Appello di Napoli n. 1843 rep.,

pubblicato il 21 aprile 2008;

udita la relazione della causa svolta nella pubblica udienza del 3

dicembre 2009 dal Relatore Cons. Dott. Onofrio FITTIPALDI;

udito l’avv. Luigi Aldo CUCINELLA;

udito il P.M., in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.

PRATIS Pierfelice, che ha con eluso per l’accoglimento del ricorso.

 

Fatto

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Con decreto del 31 gennaio – 21 aprile 2008 la Corte d’Appello di Napoli condannava il Ministero dell’Economia e delle Finanze al pagamento della somma di Euro 8.465,00 in favore di V.F. a titolo di equa riparazione per la non ragionevole durata del processo da lei instaurato dinanzi al T.A.R. della Campania e liquidava le spese giudiziali in complessivi Euro 582,67.

compensandole in misura della metà.

Contro il decreto ricorre per cassazione con quattro motivi V.F..

Non ha presentato difese il Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Diritto

MOTIVI DELLA DECISIONE

I quattro motivi di ricorso sono suscettibili di trattazione unitaria poichè investono tutti, sotto vari profili, il malgoverno delle spese giudiziali, liquidate, in difformità della nota spese, con riferimento alle tariffe stabilite per il procedimenti camerali.

Le censure sono fondate poichè il procedimento volto alla liquidazione di un’equa riparazione per la non ragionevole durata del processo ha natura contenziosa ed ad esso si applica la tariffa prevista per i procedimenti contenziosi dinanzi alla Corte d’appello.

In conclusione il ricorso merita accoglimento e, conseguentemente, il decreto impugnato dev’essere cassato limitatamente alla disciplina delle spese giudiziali, ferma ogni altra statuizione.

Le spese del doppio grado seguono la soccombenza e se ne dispone la distrazione in favore del procuratore antistatario.

P.Q.M.

La Corte accoglie il ricorso, cassa il decreto impugnato limitatamente alla disciplina delle spese giudiziali, e, ferma ogni altra statuizione, condanna il Ministero dell’Economia e delle Finanze al pagamento delle spese giudiziali che liquida, per il giudizio di merito, in complessivi Euro 905,00 di cui Euro 385,00 per diritti ed Euro 420,00 per onorario e, per il giudizio di cassazione, in ulteriori Euro 1.000,00, di cui Euro 900,00 per onorario, oltre al rimborso della spese generali ed accessori come per legge e ne dispone la distrazione in favore del l’avv. Luigi Aldo Cucinella antistatario.

Così deciso in Roma, il 3 dicembre 2009.

Depositato in Cancelleria il 12 aprile 2010

 

 

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