Sentenza Sentenza Cassazione Civile n. 7078 del 12/03/2021
Cassazione civile sez. lav., 12/03/2021, (ud. 19/01/2021, dep. 12/03/2021), n.7078
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE LAVORO
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. RAIMONDI Guido – Presidente –
Dott. TORRICE Amelia – rel. Consigliere –
Dott. DI PAOLANTONIO Annalisa – Consigliere –
Dott. MAROTTA Caterina – Consigliere –
Dott. SPENA Francesca – Consigliere –
ha pronunciato la seguente:
SENTENZA
sul ricorso 2951-2015 proposto da:
V.A., elettivamente domiciliato in ROMA, VIA DEGLI SCIPIONI
n. 94, presso lo studio dell’avvocato GIOVANNA FIORE, che lo
rappresenta e difende unitamente agli avvocati GIORGIO SPADARO,
PAOLO ZANARDI;
– ricorrente – principale –
contro
REGIONE VENETO, in persona del legale rappresentante pro tempore,
elettivamente domiciliata in ROMA, VIA F. CONFALONIERI 5, presso lo
studio dell’avvocato ANDREA MANZI, che la rappresenta e difende
unitamente agli avvocati EZIO ZANON, EMANUELE MIO, FABIO ALBERTO
ROVERSI MONACO, ANTONINO MORELLO;
– controricorrente – ricorrente incidentale –
avverso la sentenza n. 298/2014 della CORTE D’APPELLO di VENEZIA,
depositata il 29/07/2014 R.G.N. 544/2011;
udita la relazione della causa svolta nella pubblica udienza del
19/01/2021 dal Consigliere Dott. AMELIA TORRICE;
udito il P.M. in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.
MUCCI ROBERTO, che ha concluso per estinzione per rinuncia;
udito l’Avvocato MANZI FEDERICA, per delega verbale Avvocato ANDREA
MANZI.
Fatto
FATTI DI CAUSA
1. Il Tribunale di Belluno, in funzione di giudice del lavoro, aveva accolto la domanda proposta da V.A. nei confronti della Regione Veneto e dell’Azienda ULSS (OMISSIS), volta alla condanna delle convenute al pagamento della somma di Euro 191.732,75, a titolo di integrazione del compenso percepito in relazione all’incarico di direttore generale della Azienda ULSS (OMISSIS) espletato dal 1.1.2003 al 31.12.2007.
2. La Corte di Appello di Venezia, con la sentenza indicata in epigrafe, in riforma della sentenza di primo grado ha rigettato la domanda proposta dall’originario ricorrente.
3. Avverso questa sentenza V.A. ha proposto ricorso per cassazione affidato ad un unico motivo, al quale ha resistito con controricorso la Regione Veneto che ha proposto ricorso incidentale affidato ad un unico motivo.
4. Successivamente alla notifica del ricorso il ricorrente principale ha dichiarato di rinunciarvi e la rinuncia è stata accettata dalla controricorrente, la quale ha contestualmente dichiarato di rinunciare al ricorso incidentale, con atto ritualmente notificato al ricorrente.
Diritto
RAGIONI DELLA DECISIONE
5. Il ricorrente principale denuncia, ai sensi dell’art. 360 c.p.c., comma 1, n. 3, violazione e falsa applicazione del D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 502, art. 3, comma 6 come modificato dal D.Lgs. 30 dicembre 1993, n. 517, emanato a seguito della L. 23 ottobre 1992, n. 4121, art. 1 del D.P.C.M. 19 luglio 1995, n. 502, art. 1, comma 5 e art. 2, comma 5 emanato in applicazione del D.Lgs. n. 502 del 1992, art. 3, comma 6 come succ. modd., dal D.Lgs. 19 giugno 1999, n. 229, art. 3 bis emanato a seguito della L. 30 novembre 1998, n. 419, del D.P.C.M. 31 maggio 2001, n. 319, art. 1, lett. c) e art. 2, lett. c) che in esecuzione del D.Lgs. n. 229 del 1999, art. 3 bis aveva modificato del D.P.C.M. 19 luglio 1995, n. 502 l’art. 1, comma 5 e l’art. 2, comma 5;
6. La ricorrente incidentale denuncia, ai sensi dell’art. 360 c.p.c., comma 1, n. 3, violazione degli artt. 2222 e 2225 c.c., ovvero dell’art. 2333 c.c. e del D.P.C.M. 19 luglio 1995, n. 502, art. 1, comma 7 e, in subordine, ai sensi dell’art. 360 c.p.c., comma 1, n. 5, omesso esame dell’eccezione di infondatezza della domanda di adeguamento del compenso fissato in un contratto d’opera.
7. Deve essere dichiarata, ex art. 391 c.p.c., l’estinzione del giudizio in quanto (cfr. p. n. 4 di questa sentenza), successivamente alla notifica del ricorso principale, il ricorrente principale ha dichiarato di rinunciarvi e la rinuncia è stata accettata dalla controricorrente – ricorrente incidentale, la quale ha contestualmente dichiarato di rinunciare al ricorso incidentale, con atto ritualmente notificato al ricorrente.
8. Non v’è spazio per la pronuncia sulle spese (art. 391 c.p.c., u.c.).
9. Non sussistono le condizioni processuali di cui al D.P.R. n. 115 del 2002, art. 13, comma 1 quater, non applicabile a fronte di una pronuncia di estinzione, non di rigetto o di inammissibilità o improponibilità (Cass. n. 19071/2018; Cass. n. 31732/2018).
PQM
LA CORTE
dichiara l’estinzione del giudizio.
Così deciso in Roma, nella Camera di Consiglio, il 19 gennaio 2021.
Depositato in Cancelleria il 12 marzo 2021