Sentenza Sentenza Cassazione Civile n. 4458 del 21/02/2017
Cassazione civile, sez. VI, 21/02/2017, (ud. 15/12/2016, dep.21/02/2017), n. 4458
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE SESTA CIVILE
SOTTOSEZIONE T
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. CIRILLO Ettore – Presidente –
Dott. MANZON Enrico – Consigliere –
Dott. NAPOLITANO Lucio – Consigliere –
Dott. IOFRIDA Giulia – Consigliere –
Dott. VELLA Paola – rel. Consigliere –
ha pronunciato la seguente:
ORDINANZA
sul ricorso 16888-2015 proposto da:
AGENZIA DELLE ENTRATE (C.F. (OMISSIS)), in persona del Direttore pro
tempore, elettivamente domiciliata in ROMA, VIA DEI PORTOGHESI 12,
presso l’AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO, che la rappresenta e
difende ope legis;
– ricorrente –
contro
M.M.;
– intimato –
avverso la sentenza n. 7878/14/2014 emessa il 2/12/2014 della
Commissione Tributaria Regionale di ROMA, depositata il 23/12/2014;
udita la relazione della causa svolta nella camera di consiglio non
partecipata del 15/12/2016 dal Consigliere Dott. VELLA PAOLA.
Fatto
RILEVATO IN FATTO
che:
1. il giudizio concerne l’impugnazione – accolta dai giudici di entrambi i gradi di giudizio di merito – di un avviso con cui sono state irrogate ad un intermediario D.P.R. n. 322 del 1998, ex art. 3, tante sanzioni D.Lgs. n. 241 del 1997, ex art. 7 – bis, quanti erano i files di trasmissione tardiva della dichiarazione, con applicazione del cumulo materiale e non giuridico D.Lgs. n. 472 del 1997, ex art. 12;
2. all’esito della camera di consiglio, il Collegio ha disposto l’adozione della motivazione in forma semplificata.
Diritto
CONSIDERATO IN DIRITTO
che:
3. l’amministrazione ricorrente cita, a sostegno della tesi del cumulo materiale, il precedente di Cass. n. 23123/13, che però è rimasto isolato, prevalendo il contrario orientamento favorevole, in ipotesi del genere, al cumulo giuridico in forza del principio del favor rei (Cass. nn. 12682/15, 11742/15, 11741/15, 21570/16 e 13237/16, quest’ultima con specifico riferimento alla distinzione tra violazioni formali e non formali anche nei confronti dell’intermediario);
4. la mancata costituzione dell’intimato esclude la necessità di una pronuncia sulle spese, che restano a carico della parte ricorrente soccombente;
5. risultando soccombente una parte ammessa alla prenotazione a debito del contributo unificato, in quanto amministrazione pubblica difesa dall’Avvocatura Generale dello Stato, non si applica il D.P.R. 30 maggio 2002, n. 115, art. 13, comma 1 – quater, (Cass. S.U. Sent. n. 9338/14; conf. Cass. sez. 4-L, ord. n. 1778/16 e 6-T, ord. n. 18893/16).
PQM
rigetta il ricorso.
Così deciso in Roma, il 15 dicembre 2016.
Depositato in Cancelleria il 21 febbraio 2017