Sentenza Sentenza Cassazione Civile n. 33390 del 17/12/2019
Cassazione civile sez. I, 17/12/2019, (ud. 30/10/2019, dep. 17/12/2019), n.33390
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE PRIMA CIVILE
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. DE CHIARA Carlo – Presidente –
Dott. SCOTTI Umberto Luigi Cesare Giuseppe – Consigliere –
Dott. FEDERICO Guido – Consigliere –
Dott. FALABELLA Massimo – Consigliere –
Dott. FIDANZIA Andrea – rel. Consigliere –
ha pronunciato la seguente:
ORDINANZA INTERLOCUTORIA
sul ricorso 4198/2016 proposto da:
Poste Italiane Spa, in persona del legale rappresentante pro tempore,
elettivamente domiciliata in Roma, Via Orazio 3, presso lo studio
dell’avvocato Bellini Vito, che la rappresenta e difende, giusta
procura a margine del ricorso;
– ricorrente –
contro
Agenzia delle Entrate – Riscossione, in persona del legale
rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliata in Roma,
Piazza Barberini n. 18, presso lo studio dell’avvocato Papa
Malatesta Alfonso, che la rappresenta e difende, giusta procura in
calce alla memoria di costituzione;
– resistente –
contro
Unicredit Spa, in persona del legale rappresentante pro tempore,
elettivamente domiciliata in Roma, Via Carlo Mirabello 18, presso lo
studio dell’avvocato Quintarelli Alfonso, che la rappresenta e
difende, giusta procura in calce al controricorso;
– controricorrente –
avverso la sentenza n. 4032/2015 della CORTE D’APPELLO di ROMA,
depositata il 06/07/2015;
udita la relazione della causa svolta nella Camera di consiglio del
30/10/2019 dal Cons. Dott. FIDANZIA ANDREA.
Fatto
FATTO E DIRITTO
Il Collegio, rilevato che, sulle medesime questioni che formano oggetto del presente giudizio, la sezione III di questa Corte, con ordinanza n. 14081/2019, depositata il 23 maggio 2019 (nel ricorso RG n. 23437/2017 proposto da Agenzia delle Entrate – Riscossione contro Poste Italiane s.p.a.) ha sottoposto, a norma dell’art. 267 TFUE, alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea questioni pregiudiziali di interpretazione del diritto comunitario.
P.Q.M.
rinvia a nuovo ruolo, in attesa della pronuncia della Corte di Giustizia dell’Unione Europea.
Così deciso in Roma, il 30 ottobre 2019.
Depositato in Cancelleria il 17 dicembre 2019